E’ il libro presentato dai circoli del Partito democratico di San Basile e di Saracena sui nuovi linguaggi e sulle nuove culture che raccoglie tredici contributi di ricercatori e giovani dirigenti del Pd
“Partito digitale: il Pd che viene dal futuro”
E’ il libro presentato dai circoli del Partito democratico di San Basile e di Saracena sui nuovi linguaggi e sulle nuove culture che raccoglie tredici contributi di ricercatori e giovani dirigenti del Pd
I circoli del Partito Democratico di San Basile e di Saracena, insieme al Forum nazionale del PD sui nuovi linguaggi e sulle nuove culture, hanno organizzato la presentazione del volume «Partito Digitale: il PD che viene dal futuro» (Mimesis, Milano, 2012) promosso dallo stesso Forum e curato da Giuseppe Civati e Antonio Tursi. Il volume raccoglie tredici contributi di ricercatori e giovani dirigenti del PD, come Debora Serracchiani e Thomas Casadei, utili a decifrare gli effetti politici delle nuove forme di comunicazione.
L’incontro si è svolto nel Museo delle Icone di San Basile che per l’occasione ha raccolto un numeroso pubblico di cittadini, militanti e dirigenti provenienti da diversi comuni del Pollino.
Ad aprire i lavori è intervenuto il sindaco di San Basile Vincenzo Tamburi che, oltre ai saluti della comunità ospitante, ha voluto rimarcare l’impegno dell’amministrazione comunale sui temi dell’innovazione tecnologica. Dopo i saluti dei dirigenti del circolo di Saracena, la relazione di Gaetano Marcovecchio, vicesindaco oltre che neo segretario del circolo di San Basile, ha sottolineato i ritardi che ancora permangono nel rendere a tutti fruibili i nuovi strumenti di comunicazione (il cosiddetto digital divide). Proprio per garantire l’eguaglianza delle opportunità anche in un piccolo paesino montano, è stato reso disponibile a tutti e gratuitamente un accesso wi-fi a internet.
Luigi Cristaldi, dottorando in filosofia della comunicazione presso l’Università della Calabria, ha esposto alcuni dei nodi più rilevanti che gli autori del volume affrontano: in particolare si è soffermato sulle opportunità di partecipazione alla vita politica che le nuove tecnologie assicurano. Gli esempi della primavera araba, dei referendum sul nucleare e sull’acqua pubblica in Italia e la campagna elettorale di Pisapia a Milano hanno fornito rilevanti indicazione sulle potenzialità della rete.
Franco Laratta, deputato del PD, ha dato più di un esempio del suo quotidiano e costante corpo a corpo con le nuove tecnologie. Attraverso di esse, infatti, il deputato sente immediatamente la presenza dei cittadini anche durante i lavori in aula. Spesso è egli stesso ad avvertire il bisogno di conoscere le loro opinioni su questioni rilevanti oggetto di decisione: a questo riguardo la vicenda di Eluana Englaro ha segnato il maggiore coinvolgimento della sua rete di contatti. Inoltre, Laratta ha evidenziato come se da un lato attraverso i nuovi media egli può direttamente entrare in contatto con migliaia di “amici”, dall’altro lato questi possono esprimergli con facilità anche i loro drammatici problemi personali.
Ha concluso l’incontro, Antonio Tursi, curatore del volume e attuale coordinatore della commissione provinciale del PD. Tursi ha con forza ribadito la necessità per il Partito Democratico di essere all’altezza del tempo attuale e cioè di saper intercettare i bisogni e le istanze del presente che si manifestano, soprattutto per quel che riguarda i giovani, attraverso internet. Dunque, i nuovi strumenti non devono essere intesi come superamento delle tradizionali forme della mediazione partitica bensì come modalità per rivitalizzare quelle forme e ricreare una comunità politica lacerata da tanti anni di individualismo egoistico predicato dal berlusconismo.



