Poliziotto aggredito nel contesto della morte di Francesco Chimirri, la famiglia accusata di pestaggio ha chiesto di patteggiare la pena

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Hanno chiesto di patteggiare la pena i quattro uomini imputati per il pestaggio del vice ispettore della Polizia di Stato, Giuseppe Sortino, avvenuto il 7 ottobre 2024 nel contesto della morte di Francesco Chimirri, il pizzaiolo di Isola Capo Rizzuto ucciso da un colpo di arma da fuoco esploso dalla pistola di ordinanza dell’agente. Alla sbarra ci sono Domenico Chimirri (18 anni) e Domenico Chimirri (67 anni) figlio e padre della vittima, Antonio Chimirri (41 anni) e Mario Chimirri (36 anni), fratelli di Francesco, che devono rispondere a vario titolo di tentato omicidio, aggravato, lesioni personali pluriaggravate, resistenza e violenza a un pubblico ufficiale in concorso, porto abusivo e illegale delle armi o degli oggetti, atti a offendere, in concorso. I quattro erano stati arrestati e portati in carcere il 6 dicembre 2024. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva revocato la misura cautelare in carcere disponendo i domiciliari. Nel corso dell’udienza preliminare oggi davanti al gup del Tribunale di Crotone, i difensori, avvocati Andrea Filici e Tiziano Saporito, hanno proposto di patteggiare la pena. In particolare, 4 anni di reclusione per Domenico Chimirri (2006) ai domiciliari; d2 anni per Domenico Chimirri(1957) con sospensione condizionale della pena; 3 anni e 2 mesi per Antonio Chimirri; 1 anno e 4 mesi per Mario Chimirri. I difensori hanno anche fatto opposizione alle richieste di costituzione di parte civile del Comune di Crotone, per carenza di interesse, e del Ministero degli interni per un vizio di forma. L’udienza è stata rinviata al 13 maggio per le decisioni. (AGI)