Editoriale di Antonio Giangrande
L’Italia degli abilitati. Esame di abilitazione anche per correre
Editoriale di Antonio Giangrande
Non solo gli avvocati, o gli altri professionisti, possono svolgere la
professione unicamente se abilitati, ma anche i podisti non possono correre
se non abilitati FIDAL.
«Mens sana in corpore sano, dice un vecchio adagio. Che il corpo troppo sano
dia alla testa? Se non sei tesserato (abilitato) FIDAL non puoi correre
nelle manifestazioni da loro non organizzate. Se, invece, sei un tesserato
FIDAL non puoi correre nei raduni organizzati da altri.»
Questo denuncia il dr Antonio Giangrande, presidente della “Associazione
Contro Tutte le Mafie” ed autore del libro “Sportopoli.”
Nell’atletica leggera, la corsa su strada comprende gare su strade comuni,
generalmente in asfalto o di campagna, e su distanze che vanno dai 5 ai 100 km.
Queste corse possono essere competitive e non competitive.
Corse competitive. Le specialità più celebri tra le corse su strada sono la
maratona, che si corre su una distanza di 42.195 m, e la mezza maratona, che
si corre su una distanza di 21.097 m.
Sempre più diffuse sono le gare di ultramaratona, specialità che identifica
gare di corsa che hanno una distanza superiore a 42,195 km (distanza
ufficiale della maratona). L’ultramaratona su strada più conosciuta è la 100
km, ratificata dalla IAAF. In tutto il mondo vengono anche organizzate
svariate competizioni, su distanze comprese dai 5 ai 30 km. La IAAF
riconosce ufficialmente le gare su distanze di 10, 15, 20, 25 e 30 km,
ratificando per ognuna di queste specialità i propri record mondiali e
continentali. Data la varietà di competizioni, le gare più brevi
rappresentano anche un utile e realistico allenamento per atleti normalmente
impegnati su distanze maggiori, che le includono a volte nei loro programmi
di allenamento. In ambito italiano, la FIDAL organizza attività su strada a
livello nazionale, regionale e provinciale. Esistono anche manifestazioni
agonistiche organizzate dagli enti di promozioni sportiva come UISP, CSI,
LIBERTAS, AICS, ecc.
Corse non competitive. In ogni parte d’Italia si organizzano corse non
competitive denominate anche marce o camminate per il fatto che sono a passo
libero, cioè vi partecipano sia podisti che camminatori. Queste
manifestazioni non sono riconosciute dalla FIDAL (la federazione sovrintende
solo l’attività agonistica) e vengono organizzate sotto il patrocinio degli
enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI o da organizzazioni non
riconosciute come ad esempio la FIASP. Molti gruppi o comitati amatoriali
organizzano corse per puro divertimento per fare sport e passare un momento
di relax in compagnia ed all’aria aperta. Queste gare vedono spesso la
presenza anche di atleti tesserati che le affrontano per allenamento. Esse
rappresentano comunque un modo per avvicinarsi al mondo dell’atletica.
Come si è spiegato la differenza tra le corse sta nel riconoscimento degli
eventuali record, nell’individuazione di eventuali futuri campioni e
nell’antagonismo delle squadre iscritte. Nelle corse competitive ci sono i
direttori di gara. Per entrambe le corse si paga un ticket di
partecipazione.
La differenza tra Agonisti o non agonisti sta principalmente nel fatto che,
per essere considerati agonisti e per partecipare all’attività competitiva
(organizzata sia dalla FIDAL che da altri enti), è necessario avere
l’idoneità alla pratica agonistica. L’idoneità viene rilasciata dopo
un’approfondita visita medica, dalla sanità nazionale o da centri
autorizzati. Nella maggior parte delle manifestazioni, comunque, oltre alla
gara competitiva, viene proposta una prova non competitiva sulla stessa
distanza e/o su distanza ridotta, per incentivare la partecipazione e
permettere anche alle persone prive di un’adeguata preparazione atletica di
vivere un momento di sport e socializzazione.
Quando questo succede, nelle manifestazioni simultanee, spesso ai non
agonisti non viene riconosciuto un premio per la vittoria di categoria. Non
è raro che qualcuno di questi, però, sia più forte degli agonisti. Chi
partecipa alle corse lo sa.
Qualcuno dirà: Cosa si denuncia con questo articolo? Dove è l’inghippo?
Con questo articolo si da voce a tutti coloro, comitati od associazioni, che
organizzano unicamente le corse non competitive e che sono destinatarie
degli strali della FIDAL. Spesso e volentieri la FIDAL cerca di impedire,
con diffide legali inviate agli organizzatori di corse non competitive ed
alle autorità locali, lo svolgimento delle manifestazioni da questi
organizzati.
Non ci si ferma qui. Nelle pagine facebook di gruppi di podisti agonisti e
non agonisti vi sono intimidazioni da parte degli iscritti alla FIDAL nei
confronti dei loro colleghi, avvisandoli che nel partecipare a corse non
competitive comporta per loro l’adozione di sanzioni.
A riprova di ciò basta cercare “minacce FIDAL” o “polemica FIDAL” su un
motore di ricerca web e si troverà tutto quello che finora non si è cercato.
E cioè provare che il monopolio delle corse è in mano alla FIDAL, perché
sono impedite le gare non competitive, non foss’altro, anche, inibendo la
partecipazione a queste manifestazioni ai suoi tesserati. Tesserati che a
loro volta, ignavi, si fanno intimorire.
La corsa podistica non è cosa loro, della FIDAL e simili.
Un abominio, non fosse altro che ognuno di noi, anche i tesserati di un
organismo sportivo, siamo soggetti all’art. 16 della Costituzione italiana e
quindi liberi di muoverci….anche di corsa.