La Reggina deve cambiare passo: arbitraggio e gioco sono i punti critici

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DI CLEMENTE CORVO

La partita della Reggina contro la Vibonese di domenica scorsa, ha mostrato alcuni miglioramenti nel gioco, specialmente nel raccordo tra i reparti. Tuttavia, la squadra deve ancora lavorare sulle fasi offensive e conclusive delle azioni, cercando di inquadrare meglio lo spazio della porta e di evitare errori clamorosi.

La prossima partita contro la forte squadra campana Gelbison sarà un test importante per la Reggina, che dovrà dimostrare la sua determinazione e la sua voglia di ottenere i tre punti per rialzare la classifica. L’apporto dei tifosi sarà ancora una volta fondamentale per sostenere la squadra e influenzare il risultato.

Tuttavia, il problema più grande sembra essere l’arbitraggio, che finora non è stato favorevole alla Reggina. La partita di domenica scorsa è stata caratterizzata da un arbitraggio che ha permesso un gioco molto fisico, con molti placcaggi e trattenute, che ha fatto sembrare la partita più simile a un incontro di rugby che di calcio. Sarebbe opportuno che la dirigenza si attivasse per richiedere arbitri più competenti e neutrali, che possano garantire un arbitraggio giusto e imparziale.

Inoltre, un altro aspetto che desta perplessità è la gestione dei giovani talenti della squadra. Molti under, specialmente centrocampisti e attaccanti, sembrano essere sottovalutati e relegati spesso in panchina o addirittura in tribuna. Sarebbe opportuno che questi giovani giocatori venissero tenuti più in considerazione e avessero maggiori opportunità di dimostrare le loro capacità in campo.

Il reparto offensivo, in particolare, non deve essere necessariamente composto da giocatori over. La Reggina ha nella propria rosa dei forti under che potrebbero essere utilizzati per dare una svolta alle partite. Non si può pensare di escludere a priori questi giovani talenti solo perché non hanno ancora raggiunto una certa età o esperienza. La scelta dei giocatori dovrebbe essere basata sulle loro capacità e sulla loro forma attuale, non solo sull’età.

Prendendo come esempio il caso di Yamal, ” certamente di tutt’altro livello” che è un under, non avrebbe senso escluderlo a priori solo perché è giovane. Al contrario, é stato opportuno inserirlo valutare le sue capacità e decidere se è in grado di gestire la gara. La stessa cosa vale nelle dovute dimensioni per gli altri giovani giocatori della squadra. La Reggina dovrebbe tenere in considerazione le circostanze di ogni partita e scegliere i giocatori più adatti a gestire la gara, indipendentemente dall’età.