Bulli a Lamezia Terme: costringevano i compagni a rubare in casa o a subire molestie sessuali
Gen 08, 2013 - redazione
Chiuse le indagini su 4 quattordicenni, ma nella vicenda sono coinvolti anche ragazzi più giovani. Avevano terrorizzato le loro vittime che non hanno denunciato il caso: la scoperta è stata effettuata dalla polizia municipale che ha notato atteggiamenti strani nel corso di una visita della scolaresca al Comando
Bulli a Lamezia Terme: costringevano i compagni a rubare in casa o a subire molestie sessuali
Chiuse le indagini su 4 quattordicenni, ma nella vicenda sono coinvolti anche ragazzi più giovani. Avevano terrorizzato le loro vittime che non hanno denunciato il caso: la scoperta è stata effettuata dalla polizia municipale che ha notato atteggiamenti strani nel corso di una visita della scolaresca al Comando
La Polizia Municipale di Lamezia Terme, guidata dal colonnello Salvatore Zucco, ha notificato, su delega della Procura della Repubblica c/o il Tribunale dei minori di Catanzaro, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, a seguito di attività di indagine condotta su un gruppo di minorenni, lo scorso anno, che ha consentito di far luce su numerosi atti di bullismo, sfociati in vere e propri atti persecutori ed estorsivi a carico di infraquattordicenni. Tutto è nato, nel mese di marzo dello scorso, anno, da un particolare, agli occhi dei più insignificante. L’attenta osservazione di una scolaresca in visita al Comando, delle dinamiche di leadership, che travalicavano le normali relazioni sociali tra compagnetti, hanno suggerito di approfondire le situazioni, e consentito di acclarare una situazione di soprusi continui, molte volte sfocianti in veri e propri reati di alcuni studenti su altri compagni coetanei. La riservatezza e le esigenze di tutela dei minori impone l’utilizzo di nomi di fantasia.
Così, dopo estenuanti e lunghi colloqui con le parti offese e con i genitori delle stesse, con le insegnanti, grazie all’ausilio di assistenti sociali e del corpo docente, la Polizia Locale, diretta dal Dirigente, appurava, ad esempio, che Walter (nome di fantasia), è rimasto sotto scacco di Michele, Adriano, Simone, (sempre nomi di fantasia) per mesi interi, e sotto minaccia di
morte è stato costretto a rubare a casa per portare varie regalie ad i propri aguzzini.
Che per Luisa (nome di fantasia) la scuola era diventata un vero e proprio incubo. Lei lo chiamava il buio. Veniva derisa, picchiata, presa in giro in maniera sistematica, addiritura subendo anche molestie sessuali. Anche Vittoria (nome di fantasia) viveva il suo incubo. Si è dovuta pagare la sua serenità un euro al giorno per oltre quattro mesi. Tutta l’attività info-investigativa raccolta, condensata in due corpose informative, ha consentito alla Polizia Muncipale di ipotezzare numerosi
ipotesi di reato carico di soggetti imputabili e non (minori degli anni 14). Sono stati così aperti i procedimenti giudiziari ed amministrativi (per i non imputabili), e proprio nei giorni scorsi sono stati notificati gli avvisi di garanzia per i soggetti superiori agli anni 14. Si ipotizzano per gli stessi i reati di stalking e di estorsione aggravata.
Nonostante i riscontri, a volte inequivocabili che la Polizia Muncipale è riuscita a raccogliere, circa i singoli fatti reato, in molte occasioni, le parti offesi, ed i tutori delle stesse, si sono dimostrati riottosi alla collaborazione e ciononostante le piccole vittime, nella stragrande maggioranza dei casi vivevano uno stato di disagio che impediva loro di vivere in pienezza
la spensieratezza che dovrebbe caratterizzare la prima adolescenza. In tal caso però, la costanza e la perseveranza dell’organo di Polizia, è riuscito a vincere questo diffuso senso di apatia, riuscendo a riscontrare, attraverso, i genitori, i racconti, a volte da incubo, dei piccoli stalkizzati. L’invito della Polizia Locale per i genitori è quello, accorato, di denuciare, alle forze di Polizia, eventuali situazioni simili di cui si viene a conoscenza, anche se solo sospetti, in quanto la posta in gioco per gli adolescenti abusati, è altissima, e può compromettere irrimediabilmente la stabilità psico-fisica degli stessi.