La nuova frontiera nel mondo dei games. “Shocker”: una finta sedia elettrica venduta come giocattolo

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Diseducativo perché familiarizza con la violenza 

La nuova frontiera nel mondo dei games. “Shocker”: una finta sedia elettrica venduta come giocattolo

Diseducativo perché familiarizza con la violenza 

 

 

Il brivido del condannato a morte a disposizione di chiunque, uomini e donne, adulti
e bambini. Una finta sedia elettrica a gettoni si sta diffondendo nelle sale giochi
europee. Il modello della macchina è ispirato alla sedia elettrica “standard” in
molte carceri americane. Il cliente, dopo aver inserito il gettone, si “accomoda”
su una sedia, si lega, impugna due manopole d’acciaio e comincia a vibrare con estrema
forza. Quando non ce la fa più a resistere, alza le mani: se è stato capace di
tollerare il supplizio abbastanza a lungo, dalla macchina esce una sorta di masochistico
certificato, che ratifica il numero di volt della scossa elettrica corrispondente
alle vibrazioni sopportate. Sul sito britannico Machine World che mette in vendita
sia la sedia che il videogame chiamato “Shocker” è scritto: “/Prova di persona
la spaventosa sedia elettrica Shocker, che utiliza 2000 volt di corrente. Di sicuro
vi provocherà un certo pizzicore. Mostrate agli amici il fumo che viene prodotto
all’aumentare del voltaggio. Rischio: limitato o assente/.” E’ con queste parole
che il prodotto viene descritto, ad un prezzo di 1000 $ (634 €), questa è la cifra
a cui viene messa in vendita la sedia, per subire la somministrazione di scosse elettriche
relativamente piccole ma assai fastidiose. Per Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti”, il problema è che si tratta di un meccanismo catologato
fra i giochi di tipo A, accessibile anche ai bambini. Al momento, dunque, Shocker
è un’iniziativa assolutamente legale, legittima. Resta il fatto che è diseducativo,
perché familiarizza con la violenza anche se sono sicuro che anche chi è in favore
di questo brutale tipo di condanna sarà d’accordo con me su una cosa: la pena
capitale non è un gioco.