Intrieri, “Occhiuto lascia la guida della sanità calabrese: passo indietro di responsabilità politica contro la strumentalizzazione”
Ago 21, 2025 - redazione
di Marilina Intrieri*
Le dimissioni di Roberto Occhiuto dall’incarico di commissario per il rientro dal debito sanitario segnano un passaggio da leggere con lucidità politica e senso delle istituzioni.
A meno di due mesi dalle elezioni regionali, il presidente ha scelto di rinunciare a un ruolo cruciale per prudenza: evitare che la sua candidatura fosse minata da possibili contestazioni giuridiche legate a una norma datata, la legge 154 del 1981, sull’ineleggibilità di chi ha svolto funzioni di “commissario di governo”.
La giurisprudenza sul punto è oscillante e, pur non essendo affatto certo che il commissario ad acta rientri in quella definizione, Occhiuto ha deciso di non lasciare margini a interpretazioni capziose. Una scelta che, di fatto, smentisce il tam tam degli oppositori: per settimane si era agitata l’idea che il presidente non sarebbe arrivato fino in fondo per via dell’inchiesta giudiziaria che lo sfiora. E invece accade l’opposto: l’indagine è ancora in fase preliminare, senza accuse definitive, e Occhiuto dimostra di andare avanti rafforzando la sua posizione politica, liberandola da ogni fragilità formale.
La guida della sanità resta affidata ai subcommissari a garanzia della continuità amministrativa in un settore che non ammette interruzioni. Ma il segnale politico è chiaro: il presidente corre libero, e sarà il popolo calabrese a giudicare.
Su questo sfondo si collocano le voci dell’opposizione, tra cui Pasquale Tridico oggi protagonista della scena politica calabrese che ha scelto di impostare la propria campagna su temi come il reddito di cittadinanza e il salario minimo: argomenti che, però, non rientrano nelle competenze della Regione e rischiano di ridursi a slogan privi di effettiva ricaduta sul territorio. A fronte di Occhiuto che compie un atto di responsabilità per tutelare la legittimità del voto, Tridico preferisce agitare promesse che non potranno essere mantenute a livello regionale, con il rischio di alimentare illusioni invece che proporre soluzioni concrete.
La contrapposizione è evidente: da una parte una scelta istituzionale, scomoda ma doverosa; dall’altra, un gioco politico fondato su parole d’ordine sganciate dalla realtà delle competenze. In una Calabria che chiede serietà, modernità e sviluppo, i cittadini sapranno distinguere tra chi agisce per consolidare il campo democratico e chi si affida a facili scorciatoie retoriche.
Roberto Occhiuto lascia l’incarico di commissario per la sanità calabrese per prudenza istituzionale, evitando dubbi sulla legittimità della sua candidatura. La scelta dimostra responsabilità e rispetto delle regole.
*Giornalista pubblicista già Parlamentare della Repubblica