In esclusiva la bozza dei Sindaci della Piana sul futuro della Sanità pubblica: ecco perché scenderemo in piazza il 10 maggio. La confusione dei primi cittadini nella gestione sanitaria della Piana
Mag 07, 2025 - redazione
Ecco il documento dei sindaci in esclusiva alla nostra Testata giornalistica di quanto hanno proposto e dove non vi è traccia di “Spoke” per il nosocomio di Polistena. Le ragioni che hanno spinto Approdo a sostenere il 10 maggio una battaglia per la sanità nella manifestazione che si terrà a Catanzaro in Piazza Prefettura, sono quelle dell’incapacità dei sindaci della Piana di tracciare un quadro forte della Sanità pubblica. L’Ospedale Spoke di Polistena non è solo il Pronto Soccorso, non vi è traccia nel documento della Cardiologia, Chirurgia, Radiologia, Ginecologia, Ortopedia e di tutti gli altri reparti indispensabili per la tutela della salute dei cittadini, per non parlare del dramma della carenza di anestesisti.
PROPOSTE PER LA SANITA’ DELLA PIANA
Rapida realizzazione del “Nuovo ospedale per la Piana” concepito come innovativo e ricco di
servizi moderni e reparti ad oggi inesistenti o carenti e non come contenitore di reparti
fotocopia;
Ammodernamento e riconversione delle strutture sanitarie esistenti salvaguardando le
eccellenze presenti in atto (Dialisi, Centro trasfusionale, Camera Iperbarica) ed aggiungendo
servizi non esistenti ma di fatto assolutamente necessari (Patologie respiratorie, diabete,
oncologia ed Hospice, diagnostica strumentale e di supporto);
Rafforzamento della medicina del territorio (Specialistica ambulatoriale, uffici vaccinazione,
medicina scolastica e preventiva di fatto del tutto sparite da servizi all’utenza);
Potenziamento degli uffici sanitari del territorio, alcuni dei quali del tutto carenti di personale
e di attrezzature. Tali uffici rivestono un ruolo strategico rispetto ai servizi da offrire ad una
utenza che ancora necessita di supporto umano e rispetto alla quale non tutto può ridursi ai
servizi telematici;
Rafforzamento della rete della lungodegenza attraverso la creazione di nuovi reparti e posti
letto. Una lungodegenza geriatrica medica vera e dignitosa che non sia un inutile cronicario o
l’anticamera del definitivo fine vita.
Razionalizzazione delle guardie mediche privilegiandone la presenza nelle aree interne ed il
loro potenziamento funzionale anche attraverso la presenza di più medici in postazioni
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eventualmente accorpate ove ritenuto utile, e rafforzamento della rete dell’emergenza anche
attraverso la ristrutturazione, l’ammodernamento e l’aumento del personale dei Pronto
Soccorso di Polistena e Gioia Tauro.
In particolare, per il Pronto Soccorso di Polistena sarebbe auspicabile non solo un più razionale
utilizzo degli spazi (vedi P.S. di Locri) ma anche un rafforzamento dell’Obi, nonché il pieno
utilizzo del personale adeguatamente formato anche al rapporto umano medico-paziente e
diretto in presenza da coloro che a questo sono chiamati.
Estremamente debole è la politica attinente alle “Aree Interne” che dovrebbe armonizzare il
ruolo degli Ospedali di zona disagiata con gli interventi di welfare previsti con la Rete di servizi
alla persona predisposta a livello degli Ambiti Territoriali Sociali e l’integrazione
sociosanitaria. Sarebbe opportuno sottolineare l’esiguità delle risorse finanziarie (spese con
enormi ritardi) che coinvolgono solo 5 Aree Interne che sono una goccia nel deserto della
fragilità orografica e demografica.
Adesso che da pochi giorni sono state inserite le due nuove Aree Regionali, sarebbe auspicabile
che la Regione avanzasse al Governo Nazionale una proposta perché la Strategia Nazionale
Aree Interne (SNAI) aumentasse il suo bacino d’intervento e che la Regione valorizzasse la
Telemedicina con un occhio ai ” long term care”, all’infermiere di Comunità, alle Aggregazioni
Funzionali Territoriali(AFT), all’Emergenza / Urgenza ;
Valutare il rafforzamento dei servizi di ortopedia e traumatologia in aree ad alto rischio ed in
posizione strategica rispetto ad aree di grande comunicazione con epicentro Rosarno;
Rafforzamento dei Centri di Salute Mentale, presidi territoriali insostituibili che non solo non
vengono rafforzati ma vengono addirittura gravemente ridimensionati.
Creazione di punti prelievo fissi o mobili sul territorio anche in giornate prestabilite in
particolare in zone montane interne disagiate per favorire la prevenzione e gli esami di controllo
nei riguardi della popolazione anziana residente e di fatto impossibilitata a raggiungere i
laboratori del territorio.
Riapertura quotidiana all’utenza del Sert di Polistena in atto ridimensionato e funzionante a
singhiozzo con personale distaccato proveniente dal Sert di Siderno.
Tutto questo si dovrà realizzare ed integrare attraverso una serie di proposte generali, le quali sono
funzionali ad un complessivo innalzamento del livello stesso e della diffusione capillare delle cure.