di Caterina Sorbara
Il sindaco di Gioia Tauro, Giuseppe Pedà, ha comunicato che subito dopo Ferragosto chiederà un incontro urgente con il Ministro Delrio, per definire le future strategie e una governace competente (presidente e segretario generale) che possa finalmente rilanciare lo scalo portuale gioiese. Scalo che da più di un anno, lo ricordiamo, è stato commissariato.
Grazie ai 18 metri di profondità del fondale, le banchine gioiesi, oltre ad essere in grado di abbracciare le rotte “Round-the-World”, sono le uniche in Italia a poter accogliere le nuove gigantesche navi porta-containers provenienti dai paesi asiatici, motivo in più per restituire al porto di Gioia Tauro un ruolo nevralgico nel traffico delle merci internazionali che dal Mediterraneo si spostano nell’entroterra, trasformando l’area della Piana in hub strategico per tutte le merci destinate, non solo verso il Mezzogiorno, ma anche e soprattutto verso il Nord e il Sud dell’Europa.
Il rilancio dello scalo calabrese garantirebbe così lo sviluppo del “polo logistico industriale” e sarebbe un elemento propulsivo per l’istituzione della Zona Economica Speciale (ZES), uno status che, senza dubbio, fungerebbe da volano di rinascita e sviluppo per Gioia Tauro e per la Calabria.