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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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“In Italia chi vince i Referendum non vince le elezioni”

“In Italia chi vince i Referendum non vince le elezioni”

E’ quanto afferma il segretario nazionale dei Socialisti Uniti – Psi

“In Italia chi vince i Referendum non vince le elezioni”

E’ quanto afferma il segretario nazionale dei Socialisti Uniti – Psi

 

“L’esito dei referendum che dopo 15 anni superano largamente il quorum previsto è un risultato molto importante che va salutato con favore, al di là del merito dei quesiti, in quanto esprime la voglia di partecipare direttamente alle scelte politiche unitamente con la riappropriazione del diritto ad esprimersi su temi cruciali della vita nazionale, ritirando di fatto la delega alla rappresentanza politico – istituzionale nei cui confronti, in questi anni, è cresciuta in misura esponenziale la distanza e la sfiducia”.

E’ quanto ha dichiarato Saverio Zavettieri, Segretario nazionale dei “Socialisti Uniti – P.S.I.” “Parte dei quesiti referendari – prosegue Zavettieri – sono stati promossi non a caso da forze minoritarie dell’opposizione oltre che da comitati ed associazioni di cittadini e la lettura, di parte o di schieramento del voto, oltre ad essere fuorviante e strumentale non coglie la grande novità dello stesso con cui tutta la politica, di destra, di sinistra e di centro, deve fare i conto se non vuole andare incontro a spiacevoli sorprese”. E’ appena il caso di ricordare – aggiunge l’esponente socialista – che in Italia chi vince i Referendum, poi, non vince le elezioni. Ciò non può tranquillizzare la maggioranza di Governo né assolverla da errori grossolani compiuti in tutta la vicenda, né tantomeno autorizzare la minoranza di centrosinistra, ed in particolare il PD, a cantare vittoria e trasferirla direttamente all’incasso, sia perché la vittoria ha sempre tanti padri, sia perché le soluzioni da dare ai quesiti non sono né semplici né scontate non potendo essere disattesi come è capitato in modo disinvolto in occasioni precedenti”.

“Lo squilibrio enorme registratosi tra SI e NO  in presenza di larghe fasce di elettorato di centro destra al voto – continua il Segretario – dimostra il grande scollamento esistente con la dirigenza di quei partiti  che devono porsi dei problemi seri sul rinnovamento ed il ricambio se non vogliono essere battuti ed essere messi ai margini”. “Il rischio che si corre con il quesito sul legittimo impedimento e che intendiamo segnalare anche perché siamo stati gli unici ad esserci espressi per il No – conclude Zavettieri – può essere quello di ritenere bocciata ed improponibile una vera riforma della giustizia lasciando tutto così com’è ed archiviando ogni proposito di reintrodurre l’immunità parlamentare, pienamente costituzionale, come elemento di garanzia alla necessaria autonomia della politica rispetto ad un potere abnorme e senza controlli quale quello giudiziario che rappresenta la maggiore anomalia della democrazia italiana”.  

redazione@approdonews.it