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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Viaggio nella letteratura calabrese L'autore Giovanni Suraci dialoga con i giovani lettori dell'I.C."Radice-Alighieri"

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Si è svolto giovedì 26 aprile l’incontro degli studenti dell’I.C.
“Radice-Alighieri” di Catona con Giovanni Suraci, autore del libro “Era
fame di vita”, edito da Città del Sole. Il momento vissuto presso la sala
“Alfonso Ciprioti” del Centro Civico di Arghillà ha rappresentato la tappa
conclusiva di un percorso di educazione alla lettura che ha proposto alle
classi terze della secondaria di primo grado un approfondimento sulla
letteratura calabrese. Moderatrice dell’evento la giornalista Anna Foti
che, prima di lasciare spazio ai contributi e alle domande degli alunni, ha
presentato i relatori intervenuti: il dirigente scolastico, avv. Simona
Sapone, la professoressa Angela Borrello, referente del progetto di
lettura, l’editore Franco Arcidiaco, delegato alla cultura del Comune di
Reggio Calabria e il dott. Giovanni Suraci, autore del libro. «Muovendoci
un po’ in controtendenza vogliamo promuovere la lettura come valore
fondamentale per lo sviluppo di ciascun individuo» afferma il dirigente
scolastico, evidenziando le finalità educative dell’iniziativa.
L’intervento della professoressa Borrello, entrata nel merito dei contenuti
del progetto, ha introdotto la suggestiva rassegna di citazioni d’autore,
da Petrarca a Stephen King, con cui gli studenti hanno provato a definire
la straordinaria esperienza di crescita generata dall’incontro con un buon
libro: «*I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha
bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere
invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla (Terzani)».* Si conclude
così un percorso didattico volto alla promozione della lettura in cui si è
scelto di dare spazio agli autori calabresi per sopperire, in tal senso, alla
carenza dei manuali scolastici. Da qui la scelta di coinvolgere il dottor
Giovanni Suraci all’interno del progetto.

Primo libro di una trilogia che vuole raccontare una Calabria libera dai
tradizionali stereotipi e dai preconcetti negativi di cui la storia l’ha
rivestita, “Era fame di vita” manifesta un’ampia fruibilità didattica da
rintracciarsi nel realismo del suo impianto narrativo. Il periodo storico
in cui si svolgono le vicende si inquadra all’interno di un più ampio
contesto di fermenti internazionali: gli anni post-bellici della guerra
fredda, infatti, offrono una cornice politica e sociale alla descrizione,
particolarmente evocativa, di luoghi e personaggi. Le scelte stilistiche
dell’autore, finalizzate all’elaborazione di un messaggio dai risvolti
etici, consegnano al lettore il ritratto autentico di una Calabria fiera,
capace di rivelare negli elementi naturalistici, nella ricchezza delle
tradizioni, nella nobiltà dei valori, il fascino di una bellezza
dimenticata. «Non è possibile avere solo stereotipi negativi nei confronti
della nostra terra, perché altrimenti si rischia di emularli. Dobbiamo
invece ispirarci al bene» dichiara Giovanni Suraci, motivando le premesse
teoriche su cui si innesta la trama del racconto. Una curiosità vivace ed
un notevole entusiasmo intellettuale hanno caratterizzato il momento di
confronto preparato dalle domande che gli studenti dell’I.C.
“Radice-Alighieri” hanno rivolto all’autore.«Voi siete le sentinelle della
contemporaneità» ha affermato Giovanni Suraci rivolgendosi all’astante
platea di giovani, cui ha affidato il compito di riscattare, attraverso la
cultura, il destino della Calabria. «Un uomo senza cultura è come un corpo
senz’anima» ha continuato l’autore, ribadendo la centralità dell’istruzione
all’interno delle dinamiche di sviluppo ed emancipazione di un popolo.
Sciogliendo la metafora contenuta nel titolo del libro ha aggiunto: «Quella
che provavamo, noi ragazzi di quegli anni, era una fame di informazioni, di
conoscenza, di cultura». Educare alla lettura significa favorire lo
sviluppo di un pensiero critico tale da fornire nuove chiavi interpretative
della realtà; pertanto gli obiettivi formativi di cui la scuola si fa
carico confluiscono naturalmente nelle finalità didascaliche del volume di
Giovanni Suraci il quale, prima di congedarsi, ha consegnato al suo
pubblico di giovani lettori le parole del cantautore Francesco De Gregori,
come sintesi poetica di una missione squisitamente democratica: «La storia
siamo noi, nessuno si senta escluso».