Veneto, situazione torna critica
redazione | Il 16, Nov 2010
Vicenza, attivato stato di allarme
Veneto, situazione torna critica
Vicenza, attivato stato di allarme
VENEZIA – La situazione maltempo in Veneto è tornata a essere “critica”. Lo afferma il capo della Protezione civile regionale, ing. Mariano Carraro. “da ieri sera piove parecchio – riferisce il tecnico – con punte che nell’alto vicentino hanno raggiunto i 50 millimetri in sole due ore”. Preoccupa soprattutto la tenuta degli argini dei fiumi interessati dalle piene di 15 giorni fa, Bacchiglione in testa. La pedemontana vicentina, dove il maltempo sta colpendo duro, è il bacino che alimenta il fiume che attraversa nel suo corso le città di Vicenza e Padova. Piogge ancora non eccezionali quelle di queste ore, in condizioni normali – precisa Carraro – se non fosse che dopo la recente alluvione vanno a spingere su argini ‘stressati’, ancora intrisi d’acqua. Oltre a Vicenza e a Padova, aggiunge il capo della Protezione civile, è sotto osservazione continua la situazione del Frassine, nell’alta padovana, vicino a Montagnana, i cui argini erano in condizioni drammatiche. Non c’é invece allerta, al momento, per quanto riguarda l’autostrada A4, chiusa per giorni dopo l’alluvione di inizio novembre a causa dello straripamento dell’Alpone. La protezione civile del Veneto è in stato di massima allerta, con presidi 24 ore su 24 nelle zone più a rischio. Oltre agli uomini della struttura, sono al lavoro lungo gli argini i volontari di protezione civile, i militari dell’esercito, gli uomini del genio civile e dei consorzi di bonifica. VICENZA, STATO DI ALLARME – Il livello dei fiumi, in particolare del Bacchiglione, a Vicenza e in provincia è costantemente monitorato. Rispetto a ieri sera, il livello, che si è alzato a causa della pioggia caduta intensa durante la notte, a metà mattinata rimane ovunque sotto il livello di guardia. I vigili del fuoco del capoluogo berico non hanno effettuato finora interventi di rilievo, anche se il centralino del comando é stato tempestato di telefonate di cittadini che chiedono informazioni sulla situazione. A preoccupare gli esperti il fatto che il limite della neve é molto alto, tra i 1.800 e i 2.000 metri, e quindi anche sulle zone montane piove. A metà mattinata in centro ad Asiago (Vicenza), a 1.000 metri d’altezza, la temperatura era di 8 gradi e anche sui comprensori sciistici delle Melette, nel comune di Gallio, a 1.500-1.600 metri, pioveva con insistenza. Il Comune di Vicenza ha deciso la chiusura ai pedoni del Ponte Pusterla, sul Bacchiglione, nel centro storico cittadino. La misura – precisa il Comune – è stata adottata per ragioni di sicurezza, valutato il rapido innalzarsi del livello del fiume. Il Ponte Pusterla, nel quartiere San Marco, era già stato chiuso al passaggio delle auto nei giorni scorsi. Questo a causa della piena di inizio novembre che aveva provocato danni alla struttura, richiedendo l’apertura di un cantiere per la messa in sicurezza. SI MUOVE FRANA MONTE ROTOLON, EVACUATE CASE – Torna a muoversi la frana del Monte Rotolon, nel vicentino, e per precauzione cinque famiglie di due frazioni di Recoaro, Parlati e Sudiri, sono state fatte evacuare dalle loro case. Il ritorno del maltempo sul Veneto, con le forti piogge abbattutesi nella notte e stamane, sono assai probabilmente all’origine di un’onda di fango e detriti che si è staccata dal monte, precipitando a valle. Quella del Rotolon, nel comune di Recoaro (Vicenza), è classificata come la terza frana più preoccupante in Italia. Le famiglie sfollate dalle loro abitazioni sono state ospitate al momento da parenti e amici. La situazione più preoccupante riguarda la contrada Parlati, posta più in alto, dove alcuni nuclei familiari hanno lasciato da inizio novembre le loro case e non hanno più potuto farvi ritorno. In tarda mattinata il nuovo movimento franoso si era arrestato, ma la persistenza e l’intensità delle piogge fanno sì che rimanga la situazione dell’allarme. METEOROLOGO, CI ATTENDONO 10 GIORNI DI PIOGGIA – La perturbazione atlantica giunta sull’Italia domenica scorsa insisterà sulla penisola fino a domani. E’ quanto prevede il meteorologo Mario Giuliacci secondo cui da giovedì, ci sarà nuovo peggioramento per una seconda perturbazione che transiterà su gran parte dell’Italia. Dopo una breve pausa nella giornata di venerdì nel week end torneranno le piogge al Centronord per una terza perturbazione atlantica il cui vortice di bassa pressione seguiterà a portare tempo piovoso sull’Italia fino al giovedì successivo. Poi tra il 26 e il 28 novembre – secondo Giuliacci – è probabile un brusco calo delle temperature per la rapida discesa di un nucleo di aria polare dalla Scandinavia. Il freddo sarà intenso su Germania, Scandinavia, est europeo ove le temperature massime si porteranno sotto zero con nevicate su Russia, Scandinavia, Polonia, Ucraina, Cechia, Slovacchia, Austria, Germania. Ma ecco in dettaglio il tempo fino a domenica prossima: oggi piogge su quasi tutta l’Italia. Domani, mercoledì, bel tempo sulle regioni di Nordovest, Lombardia, Emilia, Toscana, Umbria, Puglia, Molise; piogge sul resto d’Italia. Giovedì ancora piogge al Centronord (tranne Abruzzo-Molise), su Campania, Foggiano, Lucania, Sardegna. Venerdì migliora su quasi tutta l’Italia; residue piogge su Toscana, Friuli, Venezia Giulia, Salernitano, Salento, Calabria tirrenica. Sabato tornano le piogge su regioni di Nordovest, Sardegna, regioni tirreniche fino alla Campania; dal pomeriggio piogge su tutto il Centronord. Domenica migliora su Piemonte, Ponente ligure, coste del Medio Adriatico; bello su Puglia, Calabria, Sicilia; piogge sulle altre regioni. Fino a sabato temperature massime intorno 10-14 gradi al Nord, 14-17 al Centrosud.