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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Uomo si risveglia dopo dodici anni di coma Martin Pistorius era intrappolato in uno stato vegetativo, incapace di muoversi o parlare ma ha visto e sentito ogni cosa

Uomo si risveglia dopo dodici anni di coma Martin Pistorius era intrappolato in uno stato vegetativo, incapace di muoversi o parlare ma  ha visto e sentito ogni cosa
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Martin Pistorius dopo 12 anni di coma cosiddetto “irreversibile” si è risvegliato.
Oggi racconta così la sua esperienza di stato vegetativo cominciata quando a soli
12 anni si ammala di meningite. “All’inizio non ero consapevole di nulla, solo dopo
circa due anni mi sono risvegliato e ho cominciato a essere cosciente di ogni cosa
che mi veniva fatta o detta”: I suoi genitori, Rodney e Joan Pistorius, aggrappati
alla speranza che il loro figlio si sarebbe ripreso lo hanno curato amorevolmente
per tutti questi anni. Cosciente come lo è qualunque persona, sottolinea: erano
tutti così abituati a considerarmi incosciente, che non si sono resi conto di quando
ho cominciato a essere nuovamente cosciente. “La mia paura era che dovessi passare
così il resto della mia vita, completamente solo, spaventato dal fatto che nessuno
potesse più mostrarmi tenerezza e amore”. Tranne che per la madre, aggiunge: “Diventavo
sempre più cosciente della disperazione e del dolore di mia madre”. Martin in realtà
non è mai stato solo: per dodici anni il padre si è preso cura di lui, portandolo
ogni giorno in un centro medico apposito, mettendo la sveglia di notte ogni due ore
per girarlo in modo che non subisse piaghe da decubito, nutrendolo e lavandolo. E
così la madre, che confessa che in alcuni momenti ha desiderato che il figlio morisse
per terminare tutta quella sofferenza e fatica. Ma a nessuno è venuto in mente di
lasciarlo morire, e dodici anni dopo Martin si è risvegliato ed è tornato a vivere
una vita piena. Martin ha anche pubblicato un libro in cui racconta la sua storia:
“Ghost Boy: My Escape From a Life Locked Inside My Own Body.” Per Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, alla luce di questo racconto è
evidente non solo il percorso difficile delle persone in stato vegetativo e delle
loro famiglie ma anche che non siamo in grado di inquadrare con precisione un paziente
in stato vegetativo persistente. Questo è un aspetto fondamentale quando si valutano
tutti quei casi difficilmente diagnosticabili, quel numero sempre maggiore di Terri
Schiavo ed Eluana Englaro per le quali “staccare la spina” sembra per alcuni
essere la soluzione più semplice, anche se in realtà è molto probabilmente la
più spietata.