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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Uno studio lo conferma: i cavalli parlano con noi A rivelarlo l'italiana Rachele Malavasi, etologa e referente scientifico della Scuola di Equitazione Etica

Uno studio lo conferma: i cavalli parlano con noi A rivelarlo l'italiana Rachele Malavasi, etologa e referente scientifico della Scuola di Equitazione Etica
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Sulla rivista Animal Cognition l’italiana Rachele Malavasi e Ludwig Huber hanno appena
pubblicato uno studio, in collaborazione con l”Università Veterinaria di Vienna,
che tratta sulla capacità dei cavalli di comunicare consapevolmente le proprie intenzioni.
Il che presuppone, da parte loro, la possibilità di fare un piano d’azione mentale
e la volontà di comunicarlo anche ad un essere umano. “Questa abilitá, che é all’origine
dello sviluppo della teoria della mente” ci spiega Rachele Malavasi, “ad oggi era
stata studiata solo in primati, cani, corvidi e delfini. Ora finalmente, osserva
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, anche nei cavalli,
animali a lungo sfruttati dall’uomo. Nello studio, i cavalli dovevano indicare ai
ricercatori la loro intenzione di raggiungere un secchio posto dietro una barriera.
I cavalli avrebbero potuto grattare a terra, scuotere la testa, nitrire…ma affinché
il loro comportamento potesse essere definito “intenzionale”, dovevano prendere l’attenzione
del ricercatore umano convogliando la direzione del suo sguardo verso il secchio.
In questo modo, il cavallo dice all’umano: “Guarda me! Ok, ora che hai incrociato
i miei occhi, seguili fino al mio obiettivo: il secchio!” I cavalli erano in grado
di alternare lo sguardo fra il secchio e il ricercatore. Inoltre, se il ricercatore
era voltato di spalle, si rendevano conto che non serviva a niente alternare lo sguardo,
perché il ricercatore non poteva vederlo!! Questo richiede una grande complessità
mentale….! In fine, sapevano elaborare la loro comunicazione: se le loro richieste
non erano soddisfatte, andavano dal ricercatore, lo toccavano e di nuovo andavano
verso il secchio, come per dire “Allora, ma mi vuoi dare retta o no? Se non funziona
con lo sguardo, mi tocca venire a dirtelo di persona!”A livello di benessere questa
ricerca ha la sua importanza: abbiamo dimostrato che il cavallo riconosce i propri
bisogni e comunica con l’uomo chiedendogli di soddisfarli. Noi siamo quindi responsabili
di dargli la possibilitá di soddisfare queste necessitá e, visto che é in grado
di comunicarcelo, non possiamo ignorarlo”. Rachele Malavasi è un’etologa, si occupa
di comportamento del cavallo ed è il referente scientifico della Scuola di Equitazione
Etica.