Uil, nella regione sta per riesplodere l’emergenza rifiuti Sul settore Ambiente la Regione e i Comuni operino per dare una risposta rapida, per superare l’emergenza e mettere in campo una programmazione moderna ed efficiente
Sul settore Ambiente la Regione e i Comuni operino per dare una risposta rapida, per superare l’emergenza e mettere in campo una programmazione moderna ed efficiente.
Su tutto il territorio regionale sta per riesplodere la questione della raccolta dei rifiuti urbani, la macchina sta per incepparsi e far ripiombare la nostra regione in uno stato di emergenza preoccupante. Una situazione delicata che potrebbe essere compromessa dalla sospensione dei tributi che i cittadini pagano per il servizio di igiene pubblica, prevista giustamente dal governo per tamponare gli effetti economici dell’emergenza coronavirus. Mancate entrate per le autonomie locali che però andrebbero compensate con un congruo stanziamento da parte del governo. La questione dell’igiene urbana, va anche vista sul piano occupazionale, che rappresenta numeri importanti nella nostra regione.
Siamo, ormai, in prossimità di una stagione estiva che, per le tante restrizioni imposte dall’emergenza Coronavirus, si preannuncia già inedita e particolarmente delicata. In questo contesto, per evitare di intorbidire ancora di più le acque, è necessario intervenire capire per iniziare a mettere a regime il sistema della depurazione. Ciò al fine di offrire un servizio efficiente ai calabresi ed evitare alla Calabria stessa di rimediare l’ennesima brutta figura. Questo settore, ancora, deve ricevere le giuste attenzioni per garantire la tenuta occupazionale delle aziende che ruotano attorno al mondo della depurazione.
Allo stesso tempo, poi, chi amministra la cosa pubblica regionale deve mettere in agenda la riforma della gestione del ciclo integrato delle acque. L’intervento è necessario per evitare i richiami del Governo e, soprattutto, l’avvio della procedura di infrazione da parte dell’Europa.
Il settore della cura dell’ambiente necessita di una riorganizzazione approfondita e puntuale, per evitare il caos e riuscire a tutelare le lavoratrici ed i lavoratori delle aziende che si muovono in questo mondo e che, spesso, sono a rischio default. Circa cinque mila persone più indotto.
Nessuno, infine, deve dimenticare che qualsiasi azione riformatrice nel settore ambiente deve essere portata a compimento facendo crescere il numero degli anticorpi della legalità: unico modo per tutelare questa macchina che, come quella sanitaria, è sottoposta alle attenzioni illegali della criminalità organizzata.