Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Tutela familiari delle vittime della criminalità organizzata, avanza la proposta di legge di D’Ippolito "Insieme per il futuro in prima linea nell'antimafia"

Tutela familiari delle vittime della criminalità organizzata, avanza la proposta di legge di D’Ippolito "Insieme per il futuro in prima linea nell'antimafia"

«Grazie alla sensibilità del mio nuovo gruppo parlamentare, Insieme per il Futuro, nel progetto di riforma della disciplina sullo scioglimento dei Consigli comunali per infiltrazioni, promosso dalla sottosegretaria Dalila Nesci, ho potuto inserire, come emendamento, la mia proposta di legge volta ad ampliare le tutele per le persone vittime della criminalità organizzata, di atti di terrorismo e di reati intenzionali violenti, che avevo illustrato di recente a Lamezia Terme e che nessuno, sino ad oggi in Parlamento, aveva inteso valorizzare». Ne dà notizia, in una nota, il deputato Giuseppe d’Ippolito, il quale aggiunge: «Ringrazio gli altri colleghi del mio gruppo in commissione Giustizia, di cui sono diventato componente, e quelli in commissione Affari costituzionali. Ciò significa che l’iter della mia proposta verrà accelerato e, se dovesse superare il passaggio in commissione, potrebbe arrivare al voto dell’Aula nelle prossime settimane. Ne sono contento, perché – rimarca il deputato – i familiari delle vittime di mafia, del terrorismo e dei reati intenzionali violenti hanno il diritto di riprendere la loro vita con l’aiuto delle istituzioni della Repubblica. Purtroppo, sono rimaste lettera morta, specie in Calabria, le agevolazioni già previste dalle norme vigenti nei riguardi delle famiglie colpite dalla criminalità organizzata. La Regione è ancora inadempiente, specie nella riserva di posti pubblici». «Il ministro Luigi Di Maio – conclude D’Ippolito – ha sempre avuto a cuore questa categoria. Peraltro, rammento, venne in Calabria per incontrare il testimone di giustizia Antonino De Masi, di cui sostenne le ragioni. Continuiamo, quindi, a batterci in concreto e ad ampio raggio sul fronte dell’antimafia».