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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Tumori: ne causa più un cattivo stile di vita A dirlo è uno studio Harvard

Tumori: ne causa più un cattivo stile di vita A dirlo è uno studio Harvard
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In molti casi ammalarsi di cancro è solo un fatto di stile di vita. Riassunta così,
la conclusione della ricerca condotta dalla prestigiosa Harvard Medical School che
ha esaminato i dati sulla salute di 140.000 persone. Secondo i ricercatori, metà
delle morti per tumore e tra il 20% ed il 40% dei casi totali di cancro sarebbero
prevenibili se solo i cittadini adottassero stili di vita più sani. Alla ricerca
hanno partecipato alcuni volontari scelti tra professionisti della sanità, infermieri
e medici, quindi cittadini teoricamente con abitudini più igieniste della media.
Per i ricercatori, guidati da Edward Giovannucci e Mingyang Song, sono quattro i
fattori chiave, non fumare, mantenere un peso sano, evitare di bere alcol pesantemente
e fare esercizi fisici, che influenzano fortemente la prevenzione delle neoplasie.
I ricercatori hanno diviso i volontari semplicemente in due gruppi: uno che seguiva
lo stile di vita sano corrispondente ai quattro fattori più importanti, l’altro
no. Gli esperti sottolineano come le neoplasie i cui rischi aumentano maggiormente
sulla base di obesità, fumo, bere e mancanza di movimento, risultano quelle legate
a colon, seno, polmoni esofago, pancreas. “Il cancro si può prevenire – hanno scritto
in un’analisi di commento alla ricerca Graham Colditz e. Siobhan Sutcliffe, esperti
della Washington University School di Medicina a St. Louis, addirittura nell’80-90%
dei casi per quello dei polmoni evitando di fumare. E nel 60% dei casi per altri
tumori comuni come quello del colon o della vescica”.Lo studio di Harvard non ha
nemmeno incluso tra i fattori di prevenzione l’attenersi ad una dieta con molta frutta
e verdura, ma i due autori hanno sottolineato che questo è generalmente presente
nelle abitudini dei più salutisti. Gli studi scientifici e in particolare lo studio
odierno, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”,
puntano l’attenzione sul ruolo significativo dello stile di vita. È bene infatti
sottolineare l’importanza delle abitudini quotidiane nell’abbassamento del rischio
di sviluppare la malattia, e delle relative regole di prevenzione. In particolare,
l’utilizzo di rilevanti strumenti quali screening, diagnosi precoci, e i progressi
della ricerca e delle terapie, insieme all’adozione di stili di vita salutari, tra
cui una corretta alimentazione, lo svolgimento di attività fisica, l’abbandono
dell’abitudine al fumo o all’abuso di alcol.