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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Truffa all’Inps nel cosentino. Più di cento persone coinvolte

Truffa all’Inps nel cosentino. Più di cento persone coinvolte

I soldi destinati a cittadini indigenti residenti in Italia sarebbero finiti a cittadini che non avevano i requisiti. Indagini partite da Scalea e allargate a diversi paesi della provincia

Truffa all’Inps nel cosentino. Più di cento persone coinvolte

I soldi destinati a cittadini indigenti residenti in Italia sarebbero finiti a cittadini che non avevano i requisiti. Indagini partite da Scalea e allargate a diversi paesi della provincia

 

 

SCALEA (COSENZA) – Percepivano l’assegno sociale in Italia, fingendo di avere redditi al di sotto del limite della povertà, ma in realtà vivevano all’estero, tra Stati Uniti e Sud America, tornando in Italia il tempo strettamente necessario per figurare come residenti ed ottenere l’accredito del sussidio. Ottenuto il riconoscimento dell’assegno sociale ripartivano per l’estero. E’ quanto ha scoperto la guardia di finanza di Scalea che ha denunciato 174 falsi poveri per una truffa ai danni dell’Inps di oltre cinque milioni di euro e sequestrato 229 unità immobiliari e 59 conti correnti per un valore di circa un milione. Dalle indagini, coordinate dal procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, è emerso che gli indagati solo “sulla carta” erano in possesso dei requisiti previsti dalla legge per ottenere l’assegno sociale. I soggetti, infatti, rientravano volutamente in Italia dai Paesi dell’America Latina o dagli Usa per richiedere la provvidenza, restavano in Italia pochi mesi, giusto il tempo per acquisire la residenza, aprivano un conto corrente o libretto bancario/postale e presentavano all’Inps la documentazione occorrente per ottenere il beneficio. Una volta raggiunto lo scopo ed ottenuto il riconoscimento dell’assegno sociale i beneficiari ripartivano per l’estero. Nel corso delle indagini sono state monitorate circa 200 posizioni sospette ed è stata acquisita tutta la documentazione bancaria e postale sui conti correnti e i libretti di risparmio su cui venivano accreditati gli assegni sociali dall’Inps, dal cui esame è emerso che i beneficiari effettuavano prelievi direttamente dai Paesi esteri. Per avere la certezza dell’assenza dall’Italia degli indagati, i finanzieri hanno effettuato sopralluoghi agli indirizzi di residenza e verificato i passaporti. Tra gli indagati figura una persona di 69 anni, emigrato dal Brasile in Italia nel 2004, che aveva ottenuto la residenza a Belvedere Marittimo per poi partire nuovamente per l’Argentina per un periodo di 14 mesi. Nel 2005 è tornato in Italia per aprire un libretto di risparmio postale appositamente per l’accredito dell’assegno sociale. Dopo poco, infatti, ha chiesto il beneficio ed è tornato in Brasile, rientrando in Italia solo due anni dopo per “riscuotere” quanto indebitamente era stato accreditato sul suo libretto.