Trivelle, a Siderno Comitato Referendario per il “Sì” Evitare le minacce agli ambienti marini e alla salute
La consultazione referendaria è vicina. Il 17 aprile, domenica, si voterà per abolire l’art. 7 del decreto Sblocca Italia in materia di esplorazioni petrolifere. Una norma che favorisce i concessionari dei pozzi petroliferi a mare entro le 12 miglia dalla costa, prorogando senza alcun termine le concessioni in essere; anziché estinguersi alla scadenza, infatti, la concessione resterà aperta finché ci saranno idrocarburi da pompare, prolungando, in tal modo, le minacce agli ambienti marini e alla salute.
I cittadini italiani e alcune regioni non sono stati a guardare, nonostante il quasi silenzio dei mass media, ed hanno costituito comitati e intrapreso iniziative per sensibilizzare sull’importanza della questione in corso. Anche a Siderno il locale Comitato referendario, costituito dai movimenti e partiti politici FATTORE COMUNE, POSSIBILE, SIDERNO LIBERA e aperto ai contributi di tutte le forze politiche e singoli cittadini, ha intrapreso una serie d’iniziative pubbliche, fra le quali i banchetti in piazza e distribuzione di volantini, per informare e sensibilizzare la popolazione e gli elettori sulle ragioni e sui motivi per votare SI.
E’ stata approvata, con il sostegno del Sindaco Pietro Fuda, della Giunta e del Consiglio Comunale, una mozione in Consiglio Comunale per aderire alla campagna referendaria per il SI e contro le trivellazioni, invitando i cittadini a recarsi a votare domenica 17 Aprile.
Un esempio di voto libero, cosciente, ambientalista, che rende onore alla democrazia e che evidenzia un aumento del volume di sensibilità sulla questione. Un segnale inequivocabile di come anche i calabresi, finalmente, si dimostrino attenti alle tematiche ambientali.
Tuttavia bisogna anche dire che le lobby del petrolio hanno avviato una sotterranea campagna per silenziare il referendum e l’astensione, e imporre un’agenda energetica del fossile, con i conseguenti gravi rischi d’inquinamento del mare e di pericolo per la salute. Invano molte associazioni ambientaliste avevano chiesto al Governo di stabilire un’election day’, coincidente con la data delle elezioni amministrative: si sarebbe evitato lo spreco di denaro pubblico, per 360 milioni di euro.
La nostra Carta Costituzionale offre un formidabile strumento di democrazia diretta a cui dobbiamo attingere con senso civico. Per questo motivo è necessario andare a votare, per raggiungere il quorum in tutta coscienza, e per il trionfo del SI all’abolizione di una norma che impedisce un’alternativa energetica nuova e sostenibile al nostro paese.
E’ giunto il momento di spingere sull’acceleratore di una macchina nuova, che ci conduca verso il futuro attraverso una graduale uscita dalla logica del fossile e, di conseguenza, puntare verso energie rinnovabili, anche per mettere in pratica gli accordi di Parigi dello scorso dicembre.
Il quesito referendario è diretto a proteggere il mare, le spiagge e le bellezze costiere, ancora non degradate, dai possibili inquinamenti e dai rischi di grave sversamento per incidenti. Attività di questo tipo fa aumentare i costi alla collettività e induce gravi pericoli a scapito dei benefici. Le energie sostenibili, il sole, il vento, l’acqua, sono l’alternativa futura.
La transizione verso l’energia pulita garantisce un ambiente migliore e meno esposto al rischio della degenerazione climatica, e rappresenta un formidabile fattore di sviluppo dell’economia e dell’occupazione per il Meridione.
Secondo le ultime stime del Ministero dello Sviluppo Economico effettuate sulle riserve certe e a fronte dei consumi annui nel nostro Paese, le risorse rinvenute nei fondali sono esigue e del tutto insufficienti. Considerando tutto il petrolio presente sotto il mare italiano, questo sarebbe appena sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale del greggio per 7 settimane. Le riserve di gas per appena 6 mesi. Le ricchezze dell’Italia sono altre, il turismo, la pesca, il comparto agroalimentare, la piccola e media impresa.
La sfida è pensare alle generazioni future, a partire dal recupero del dominio dell’uomo sulla conoscenza della natura e non sull’esaurimento delle risorse.
Il 17 aprile, votando SI, si impedisce lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi dopo la scadenza delle concessioni entro le 12 miglia, garantendo un futuro migliore e un ambiente più protetto.
Comitato Referendario per il SI – Siderno
Silvio Frascà, Portavoce del “Comitato Costa dei Gelsomini Possibile”
Antonello Tinelli, Delegato del Movimento “Siderno Libera”
Giuseppe Oppedisano, Segretario di “ Fattore Comune”