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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Tribunale: i sindaci di Lamezia e dell’hinterland pronti a dimettersi

Tribunale: i sindaci di Lamezia e dell’hinterland pronti a dimettersi

Continua e assume aspetti sempre più eclatanti la protesta in difesa del tribunale di Lamezia Terme e della sua Procura

di ANTONIETTA BRUNO

Tribunale: i sindaci di Lamezia e dell’hinterland pronti a dimettersi

Continua e assume aspetti sempre più eclatanti la protesta in difesa del tribunale di Lamezia Terme e della sua Procura

 

di Antonietta Bruno

 

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La città di Lamezia Terme non molla e nonostante le rassicurazioni che arrivano, veritiere in tutto o in parte, la protesta non si placa, anzi, va avanti e a scendere in campo e fare sentire la propria voce, sono ora i sindaci della Circoscrizione Giudiziaria di Lamezia Terme.

Mario Talarico (Carlopoli); Francesco Scalfaro (Cortale); Anna Maria Cardamone (Decollatura); Pietro Fazio (Feroleto Antico); Antonella Bartucca (Francavilla Angitola); Gianni Speranza (Lamezia Terme); Rossella Cuda (Assessore comunale Martirano Lombardo); Amedeo Colacino (Motta Santa Lucia); Gaspare Rocca (Nocera Terinese); Gianluca Cuda (Pianopoli); Antonella Pascuzzi (Assessore comunale di Soveria Mannelli) e Gianfranco De Vito, sindaco di Jacurso intervenuto all’assemblea anche in rappresentanza dell’Unione dei Comuni di Maida, San Piatro a Maida, Cortale e Curinga, (assente solo il sindaco di Serrastretta, Felice Molinaro, ma già dichiaratosi disponibile ad aderire a qualsiasi iniziativa i colleghi intraprendano a difesa del tribunale in questione), si sono ritrovati all’interno del Palazzo di giustizia di Piazza della Repubblica, e d’innanzi ai cittadini, prima ancora che si conosca l’esito della decisione del Governo attesa per questo pomeriggio a margine della riunione romana con la deputazione calabrese, hanno formulato la loro linea comune di lotta.

Una linea unitaria che, supportata dalle ragioni che hanno spinto tutti i sindaci a muoversi in massa, prevede, oltre all’istituzione di un Comitato dei sindaci a supporto della protesta messa in atto dall’avvocatura lametina e dai cittadini della terza città della Calabria (il trasferimento del tribunale avrebbe inevitabilmente ricadute negative su tutti i territori della circoscrizione), la calendarizzazione di tutta una serie di iniziative forti e mai verificatesi prima d’ora nella storia della Repubblica italiana.

Iniziative che vanno dall’attuazione di un Consiglio comunale congiunto previsto per il prossimo giovedì 7 giugno sempre all’interno del tribunale; alla nomina di una delegazione che porterà a Roma le istanze della cittadinanza. Qualora tutto questo non dovesse bastare, pronte anche le dimissioni congiunte di sindaci e consiglieri comunali di tutte e ventisei le Amministrazioni dell’hinterland lametino.

Una presa di posizione forte alla cui base c’è il rispetto e la difesa della legalità, ma soprattutto il messaggio che “lo Stato non può e non deve diventare antistato” in una città dove forte e radicata è la criminalità organizzata. Una presa di posizione forte, dicevamo, una voce energica e una forma di protesta che ha il volto e la fascia tricolore degli amministratori dei ventisei città che dicono “NO” a quella che da tutti, è stata definita “una scelta scellerata di ridimensionamento della giustizia”.

La lotta dunque continua e assume aspetti sempre più eclatanti e decisi. Si sta giocando il tutto per tutto, così come il tutto per tutto se lo stanno giocando ormai da giorni gli avvocati di Lamezia Terme ancora in presidio permanente all’interno della struttura lametina, e l’intera città che continua a depositare firme e consegnare schede elettorali in forma di protesta verso quello Stato che, in questo particolare momento, poco sente vicino.

redazione@approdonews.it