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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Tredicenne stuprata Melito Porto Salvo, sei condanne Assolti due componenti del branco. Il Tribunale ha però disposto la scarcerazione per alcuni degli imputati

Tredicenne stuprata Melito Porto Salvo, sei condanne Assolti due componenti del branco. Il Tribunale ha però disposto la scarcerazione per alcuni degli imputati
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Il Tribunale di Reggio Calabria ha condannato sei degli otto imputati del processo “Ricatto”, indagine che ha svelato le sevizie e gli abusi subìti per anni da una ragazzina di Melito Porto Salvo, a Reggio Calabria. Sebbene i giudici non abbiano acconsentito alle richiese del pm Ponzetta, in alcuni casi infliggendo meno della metà degli anni di carcere invocati per i membri del branco, per tutti sono arrivate condanne severe. Davide Schimizzi, fidanzato della ragazza che l’ha ceduto al “branco”, è stato condannato a nove anni e sei mesi, mentre è di otto anni e due mesi la pena inflitta a Giovanni Iamonte, il rampollo dei clan che per anni ha abusato della giovane. Sei anni e due mesi sono andati a Michele Nucera, di sette anni la condanna inflitta ad Antonio Virduci. È stato invece condannato a sei anni Lorenzo Tripodi, mentre è di soli dieci mesi la pena inflitta a Domenico Mario Pitasi, l’unico non accusato di reati sessuali. Assolti Pasquale Principato e Daniele Benedetto. Fatta eccezione per Schimizzi e Iamonte, che potranno scontare il resto della pena ai domiciliari, per tutti gli imputati ancora detenuti il Tribunale ha disposto l’immediata scarcerazione.

Secondo quanto emerso dall’inchiesta, e successivamente confermato dal dibattimento, il branco ha costretto la ragazzina a subire per due anni abusi di ogni genere. Quando la giovane tentava di ribellarsi, iniziavano le minacce. Solo grazie ad un tema in classe, in cui vagamente accennava alle sue sofferenze, finito in mano alla madre, la ragazzina ha iniziato a parlare del suo incubo, che dopo qualche mese è stato portato all’attenzione dei Carabinieri. Da allora, nonostante il muro di omertà, in pochi mesi sono stati identificati i componenti del branco. Adesso per la ragazza è iniziata una nuova vita lontano dalla Calabria.