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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Tre fontane, la città di Reggio Calabria a “pezzi”

Tre fontane, la città di Reggio Calabria a “pezzi”

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Ecco la proposta di recupero di Filippo Sargonà

Tre fontane, la città di Reggio Calabria a “pezzi”

Ecco la proposta di recupero di Filippo Sargonà

 

Fino al terremoto del 1908 i 4 meravigliosi “delfini bronzei”, ad oggi ancora da noi visibili, furono usati come “bocche ” per la Fontana Nuova, posta esattamente sulla via Marina, a sostituzione delle 5 vecchie “bocche marmoree” danneggiate dal precedente terremoto del 1783. La furia distruttrice del terribile sisma del secolo scorso non risparmiò neppure la stessa Fontana Nuova e dunque le i 4 “delfini” furono separati e collocati rispettivamente uno a Piazza Castello ( con il baluardo Aragonese anch’esso pesantemente ridimensionato dal sisma e dal nuovo piano “De Nava) e 3 , da cui le “Tre Fontane”, a ridosso della via Reggio Campi in uno splendido affaccio sullo Stretto .
Da allora quella scalinata fu battuta da migliaia e migliaia di piedi; contadini e commercianti che scendevano verso la vicina e storica Piazza del Mercato ( attuale Mercato Coperto) ed il Largo Orange ma anche di semplici cittadini che dalle zone alte della città ( allora Reggio era molto più piccola e circoscritta) avevano l’esigenza logistica di accorciare i percorsi e raggiungere il luoghi di lavoro e di pubblico impegno.
Le Tre Fontane le ricordiamo sempre come luogo di ristoro dell’anima e del corpo nonché luogo di interscambio culturale ( tipica funzione di fontane e piazze ) ma a ridosso degli anni ’80 purtroppo le prime forme di degrado ed abbandono coinvolgono tutte le scalinate storiche cittadine che spesso divengono teatro e ricettacolo di forme di devianza sociale e di rifiuti di ogni genere oltre che essere trasformati in indecorosi ” vespasiani ” a cielo aperto.
Solo nell’ultimo decennio pare si riscopra interesse per la riqualificazione dell’intero sistema delle scalinate ( molte occupate ad oggi da manufatti abusivi privati) e dello stesso blocco monumentale delle Tre Fontane che divengono oggetto di interventi a più riprese.
Nel frattempo , quasi nel silenzio dell’opinione pubblica, “scompare” la fontana di Piazza Castello e dunque il delfino bronzeo che l’ha identificata per un secolo circa.
La storica via della Giudecca viene “sventrata” dal Tapis Roulant, fra i dissaporti e le polemiche,che nell’ultimo tratto non viene mai completato.
Le Tre Fontane vengono recintate prima per posizionare un palo di illuminazione di assoluto contrasto stilistico e di pessimo gusto , poi per staccarlo (vicende tutte reggine) e cantierizzare l’area per un definitivo restyling probabilmente in vista del completamento di questo ultimo tratto del Tapis Roulant stesso e dell’adeguamento progettuale previsto ( forse).
In pratica sono anni che non si riesce a fruire più non solo della Fontane e dell’acqua potabile bensì della scalinata stessa che le ospita.
Prima “separate”, poi annullate in ogni loro funzione ; questo sembra il triste destino delle nostre amate fontane.
E’ proprio impossbile o strano chiedere di riavere in un ‘unica sede i 4 Delfini bronzei e ridare lustro e dignità storica agli stessi? La città ormai è a “pezzi” in ogni senso ma provare a “ricomporla ” è un dovere civico oltre che amministrativo.

Filippo Sorgonà
Operatore Culturale