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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Trasporto pubblico, Miceli (M5S): “Basta ai monopoli degli intoccabili” Il grillino Domenico Miceli attacca le lobby dei trasporti e insiste: "Le leggi sbagliate si devono modificare a favore degli utenti (e non dei privati)"

Trasporto pubblico, Miceli (M5S): “Basta ai monopoli degli intoccabili” Il grillino Domenico Miceli attacca le lobby dei trasporti e insiste: "Le leggi sbagliate si devono modificare a favore degli utenti (e non dei privati)"
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RENDE – Il trasporto pubblico locale costa ai cittadini calabresi mezzo
milione di euro al giorno. Questa è la cifra con cui la regione Calabria
finanzia le ditte di autobus. Il costo per chilometro è di 2 euro, per la
nostra regione, quando, ad esempio, in Piemonte è pari a 1,14 euro per Km.
Siamo l’unica regione a non aver avviato le procedure per effettuare bandi
di gara nell’assegnazione delle tratte che avvengono ancora per affidamento
diretto (da parte di amici degli amici degli amici, fino alla terza
generazione di voti).

La precedente amministrazione regionale di centrodestra non è riuscita a
produrre un nuovo Piano Regionale dei Trasporti, evidenziando la propria
incapacità – oppure le cose andavano bene così e non avevano la necessità
di cambiarle? -, lasciandoci in eredità una situazione disastrosa e
vergognosa Non ci è sembrato di leggere molte critiche ai loro sodali di
partito da parte dei sindaci Occhiuto e Manna. Come al solito le esigenze
dei cittadini e dell’utenza è l’ultima ad essere presa in considerazione
nelle scelte dei partiti politici che ci hanno governato finora.

Se il Consorzio Autolinee può garantire le stesse corse della circolare
veloce, con le stesse tratte, le stesse frequenze e lo stesso costo di 1
euro, aggiungendo queste corse ai propri servizi, allora l’Amaco si faccia
da parte e il problema è risolto. Altrimenti il Consorzio Autolinee deve
tacere, perché è inaccettabile un servizio così scadente come quello che ha
finora fornito agli studenti calabresi, con frequenze bassissime, orari non
rispettati, un abbonamento altissimo, di 44 euro (quando a Roma, ad
esempio, il costo è di 35 euro), autobus usurati e soggetti spesso a
rotture. Inoltre questa gestione ad affidamento diretto dura da troppi
anni. Ma davvero nessun altro privato poteva essere interessato ad offrire
un servizio – non diciamo simile – ma di sicuro migliore rispetto a quello
offerto fino ad ora dal Consorzio?

Se c’è qualcosa di sbagliato in tutta questa storia è proprio la legge
regionale che regola il Tpl, che uccide la libera concorrenza a danno degli
utenti. Come Movimento 5 Stelle siamo a favore di azioni tese alla
soddisfazione dei cittadini, in questo caso utenti di un servizio e non
abbiamo nessun interesse privato da difendere se non quello della
collettività. Per questo motivo pur non considerando l’azione dei due
sindaci come risolutiva, siamo conviti che sia servita almeno a mettere
allo scoperto un problema che nessuno ha mai voluto veramente affrontare.