Il clan Mancuso dietro un traffico di droga, 44 arresti e 600 chili di coca sequestrati La potente cosca del Vibonese avrebbe gestito un imponente traffico internazionale di stupefacenti, con collegamenti in Sud America. Alcuni carabinieri sono riusciti ad infiltrarsi e a ricostruire i legami tra le cosche di diverse Nazioni - ULTIMI AGGIORNAMENTI
VIBO VALENTIA – I carabinieri hanno eseguito, in diverse località italiane ed estere, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa su richiesta della procura distrettuale antimafia di Catanzaro, nei confronti di 44 indagati per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Complessivamente sono 62 le persone indagate.
I provvedimenti sono frutto di indagini condotte dal Ros nei confronti di un’organizzazione transnazionale, collegata alla cosca mancuso di Limbadi (Vibo Valentia), dedita al traffico internazionale di cocaina proveniente dal Sud America e destinate ai mercati del nord Italia ed Europa.
Nel corso dell’operazione denominata “Overing” sono stati sequestrati, in cooperazione con le autorità colombiane e spagnole, oltre 600 chili di cocaina. Due sottufficiali dell’Arma dei carabinieri sono stati infiltrati per dieci anni nell’organizzazione di narcotrafficanti. I due sottufficiali sotto copertura, uno dei Ros ed uno dei Comando provinciale di Livorno, si facevano chiamare Maurizio Amico e Roberto Longo ed avevano costituito una apposita società, la Ligure Servizi, per ricostruire i componenti dell’organizzazione criminale.
La droga veniva trasportata, secondo quanto scoperto durante le indagini, con tessuti imbevuti di cocaina, pavimenti con il fondo di droga grezza, travi in legno con all’interno la sostanza stupefacente. La cocaina veniva acquistata in Colombia per poi arrivare in Spagna e successivamente in Italia. A gestire il traffico la cosca di ‘ndrangheta dei Mancuso di Limbadi, in sinergia con quelle della fascia jonica reggina e con le organizzazioni colombiane e albanesi.
Dalle indagini è emerso che per il trasporto della cocaina venivano utilizzati diversi sistemi, alcuni dei quali anche molto originali. Ad esempio in Colombia ingenti quantitativi di tessuto e vestiti venivano imbevuti, attraverso un procedimento chimico, della cocaina. Quando i vestiti ed i tessuti giungevano in Italia venivano portati a Spilinga, nel vibonese, dove era stata allestita un’apposita raffineria che effettuava il procedimento inverso per recuperare la droga.
A Spilinga c’era anche una persona proveniente dal Venezuela chiamata dai componenti dell’organizzazione “il chimico”, che aveva il compito di coordinare le procedure per estrarre la cocaina. Le operazioni svolte nella raffineria sono state monitorate e registrate dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia. La struttura, realizzata in un casolare abbandonato, è stata sequestrata.
I carabinieri hanno anche scoperto un carico di pavimenti che aveva nella parte sottostante la cocaina grezza che era parte integrante delle piastrelle. Quando il carico giungeva a destinazione, le piastrelle venivano staccate dalla droga grezza e quest’ultima veniva raffinata e tagliata.
Una base composta da albanesi impiantata a Fiano Romano (Roma) era inserita nell’organizzazione di trafficanti internazionali di droga. Lo ha riferito il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo.
«Il gruppo di albanesi – ha detto Lombardo – è stato il destinatario di una delle consistenti partite di droga gestite dall’organizzazione, che estendeva le sue ramificazioni in più parti della Calabria ed anche in varie zone d’Italia ed all’estero. Le aree di origine del traffico sono state individuate in Venezuela, Colombia e Cile, Paese quest’ultimo da dove c’è stato l’ultimo tentativo d’importazione. Destinatari del traffico sono diversi soggetti in varie zone del mondo, a conferma della transnazionalità dell’organizzazione».
Gli indagati nell’inchiesta del Ros di Catanzaro contro il traffico internazionale di cocaina gestito dalla cosca Mancuso di Limbadi sono in tutto 62:
Aniello Ambrosio, 58 anni, di Riccione
Francesco Attisani, 66 anni di Francavilla Angicola (VV)
Baco Riza, 36 anni, nato in Albania residente a Fiano Romano (Rm)
Ismael Beltran Maldonado detto “Il vecchio”, 73 anni, di Palmira (Colombia)
Domenico Barbieri, 47 anni, di Catanzaro
Maurizio Bruno, 39 anni, nato a Napoli residente a Castello di Cisterna (Na)
Huber Antonio Calllender Jimenez, 40 anni, di Caracas (Venezuela)
Carolina David Carvallo Martinez, 43 anni, di Carobobo (Venezuela)
Ricardo Alfonso Castaneda Gonzales, 55 anni, nato in Guatemala, residente a Milano
Domenico Cino, 62 anni, nato a Catanzaro, residente a Spilinga (VV)
Filippo Corello, 30 anni, di Vibo Valentia
Antonio Cortese, 49 anni, di San Gregorio d’Ippona (VV)
Fabrizio Cortese, 43 anni, di San Gregorio d’Ippona (VV)
Francesco Cortese, 46 anni di San Gregorio d’Ippona (VV)
Ciro Davolo, 63 anni, di Vibo Valentia
Enrico De Angelis, 57 anni, di Priverno (LT), residente ad Aprilia
Elio Dell’Unto, 64 anni, nato a Collepardo (FR), residente ad Aprilia
Miguel Eusebio Diaz Oyola, 74 anni, nato in Colombia, residente a Panama
Agostino Di Barbora, 52 anni, di Mortegliano (UD)
Claudio Di Felice, 56 anni, nato ad Avezzano (AQ), residente a Torino
Maria Gloria Facklam, 72 anni, nata a Rio de Janeiro, residente a Roma
Rafael Guillermo Carrero Farfan, 41 anni, di Tucupita (Venezuela)
Danilo Fiumara, 46 anni, di Francavilla Angitola (VV)
Francesco Fiumara, 60 anni, nato a Napoli, residente a Pizzo Calabro (VV)
Raffaele Fiumara, 62 anni, nato a Napoli, residente a Francavilla Angitola (VV)
Michele Flemma, 41 anni, nato a Bologna, residente a Perugia
Giuseppe Foti, 38 anni, nato a Catanzaro, residente a Stefanaconi (VV)
Bruno Fuduli, 54 anni, residente a Fiorenzuola d’Adda (PC)
Fernanda Victoria Galvez Ossa, 47 anni, nata a Calì (Colombia), residente a Madrid
Bernardo Piratoba Garnica, 46 anni, nato a Pozuelo de Alarcon (Colombia), residente a Madrid
Jennifer Velez Giraldo, 36 anni, nata in Colombia, residente a Madrid
Sebastian Gonzales Gomez, 32 anni, di Medellin (Colombia)
Leon Guillermo Correa Gonzales, 69 anni, di Altamira Huila (Colombia)
Aldo Gorgaj, 37 anni, nato a Lusbaje (Albania), residente a Fiano Romano
Domenico Iamundo, 38 anni, di Joppolo (VV), residente a Milano
Giacomo Iamundo, 53 anni, nato a Joppolo, residente a Seregno (Mi)
Salvatore Iacopetta, 57 anni, di Gioiosa Jonica
Dario Julian Jaramillo Loaiza, 54 anni, nato a Quinbaya (Colombia), residente ad Agordo (BL)
Tommaso Loccisano, 43 anni, nato a Locri (RC), reidente a Marina di Gioiosa Jonica
Rocco Logozzo, 47 anni, nato a Locri, residente a Marina di Gioiosa Jonica
Dritan Pane, 37 anni, nato in Albania, domiciliato a Livorno
Alexis Johnny Parada Uzcategui, 46 anni, nato a Soltero (Venezuela) residente a Canino (VT)
Giuseppe Patania, 37 anni, di Stefanaconi
Saverio Patania, 41 anni, di Stefanaconi
Roberto Piras, 72 anni, nato a Gavorrano (GR), residente a La Spezia
Domenico Prestinenzi, 53 anni, di Vibo Valentia
Ferdinando Rossi, 46 anni, nato a Napoli, residente a Marano (NA)
Gianfranco Russo, 34 anni, di Vibo Valentia, residente a Spilinga
Saverio Serra, 44 anni, di Vibo, residente a Campogalliano (MO)
Vito Giuseppe serratore, 47 anni, di Pizzo
Giuliano Steri, 66 anni, di Genova
Alberto Jaime Tabares Ochoa, 44 anni, nato a Medellin
Claudio Timperi, 52 anni, di Roma, residente a Fiumicino
Domenico Trimboli, 61 anni, nato a Buenos Aires residente ad Alessandria
Alberto Didier Padilla Urena, 48 anni, della Costarica
Maria Caren Alvarez Velasquez, 40 anni, nata a Medellin, residente a Tarquinia (VT)
Javier Fernandez Vivero, 46 anni, dato a Soto de Gangas (Spagna) residente a Cervera de Pisuerga (Palencia)
Elton Zotas, 35 anni, nato in Albania, residente a Fiano Romano.
Un ex broker della droga, Domenico Trimboli, ora pentito e collaboratore di giustizia, ha consentito ai carabinieri del Ros di Catanzaro di decifrare il linguaggio con il quale i narcotrafficanti colombiani facevano riferimento ai carichi di cocaina da spedire in Italia alle cosche della ‘ndrangheta.
Le indagini, dirette dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, hanno consentito di sgominare una organizzazione di narcotrafficanti. Alle persone arrestate è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal
giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Pietro Scuteri.
Nel corso di numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali i carabinieri del Ros sentivano parlare i narcotrafficanti di “ragazza” e di somme in euro. Attraverso una serie di riscontri, che hanno portato al sequestro di ingenti quantitativi di cocaina, e con la collaborazione del pentito Trimboli, gli investigatori sono riusciti a decifrare il linguaggio in codice.
La cocaina veniva chiamata “la ragazza”, mentre il quantitativo di stupefacente veniva espresso in somme di denaro in euro. Decifrando il linguaggio dei narcotrafficanti, i carabinieri del Ros di Catanzaro e del Comando provinciale di Livorno sono
riusciti a ricostruire le rotte della droga. La cocaina partiva dalla Colombia, giungeva in Spagna dove avveniva il pagamento ed
approdava poi nella raffineria in Calabria, dove c’era l’attività di trasformazione e smercio al dettaglio nel mercato del nord Italia.