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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Traffico di armi e droga in Lombardia in mano ai Ferrazzo: 8 arresti

Traffico di armi e droga in Lombardia in mano ai Ferrazzo: 8 arresti

Inchiesta dei carabinieri di Varese che hanno svelato il passaggio internazionale che avveniva con la Svizzera

Traffico di armi e droga in Lombardia in mano ai Ferrazzo: 8 arresti

Inchiesta dei carabinieri di Varese che hanno svelato il passaggio internazionale che avveniva con la Svizzera. Le attività criminali erano gestite dalla cosca del crotonese. In carcere anche Eugenio, figlio del boss. Accertamenti balistici in corso per stabilire se le armi siano state usate nella faida calabrese

 

 

VARESE – I carabinieri di Varese hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare per traffico internazionale di armi e di stupefacenti, sgominando una presunta organizzazione legata alla cosca ‘ndranghetista dei Ferrazzo. Il provvedimento è stato emesso dal gip di Milano Donatella Banci Buonamici, su richiesta del pm della Dda Mario Venditti, e ha permesso di individuare un’organizzazione che importava dalla Svizzera ingenti quantità di droga e armi. In carcere anche Eugenio Ferrazzo, figlio del boss Felice.

Sono in corso verifiche per stabilire se le armi provenienti dalla Svizzera servissero ad armare la cosca dei Ferrazzo – spiegano i militari – impegnata da anni in una faida contro il gruppo capeggiato da Mario Donato Ferrazzo dopo la scissione del ’96. Il capocosca Felice Ferrazzo fu arrestato il 22 luglio 2011 a Termoli e all’interno di una vettura custodita in un garage a lui riconducibile era stato trovato un arsenale costituito da circa 50 armi di vario genere. La particolare violenza della faida, sottolineano i militari è testimoniata anche dal tentativo di omicidio nell’ estate del 2000 nella località Campizzi di Mesoraca (Crotone), quando Felice e Eugenio Ferrazzo furono raggiunti da una serie di colpi d’arma da fuoco e si salvarono miracolosamente grazie alla blindatura della vettura.

ARMI IMPORTATE IN ITALIA DA ANZIANI SVIZZERI

L’organizzazione legata alla ‘ndrangheta sgominata dai carabinieri di Varese usava per importare armi e droga dalla Svizzera una coppia di anziani coniugi svizzeri che attraversavano i valichi di Brogeda (Como) e Gaggiolo (Varese). Nelle conversazioni telefoniche, intercettate dagli investigatori, gli arrestati utilizzavano un linguaggio in codice, indicando le armi come ‘motorinì o ‘marmitte’ e la droga come ‘litri di olio’ e ‘donne’. Le indagini sono partite nel gennaio del 2010 quando erano state ritrovate in un cascinale a Sale, in provincia di Alessandria, vicino alla casa del pregiudicato Francesco Schicchitano, quattro pistole, munizioni e passamontagna. Tra gli indagati Scicchitano, 63 anni, avrebbe ricoperto il ruolo di intermediario tra il canale svizzero d’importazione delle armi e i vari acquirenti, tra i quali vi era Eugenio Ferrazzo, originario di Mesoraca (Crotone), anch’egli arrestato dai carabinieri.