“Totalmente deludente, modesta e poco ambiziosa la proposta di modifica della Pac”
redazione | Il 17, Ott 2011
E’ quanto afferma il presidente di Confagricoltura di Reggio Calabria Lupini, in merito alla bozza di riforma della Politica agricola comune. “L’Italia perde risorse ma aumentano i costi e le carte. Prepariamoci ad una dura e lunga battaglia”
“Totalmente deludente, modesta e poco ambiziosa la proposta di modifica della Pac”
E’ quanto afferma il presidente di Confagricoltura di Reggio Calabria Lupini, in merito alla bozza di riforma della Politica agricola comune. “L’Italia perde risorse ma aumentano i costi e le carte. Prepariamoci ad una dura e lunga battaglia”
Non usa mezzi termini il Presidente di Confagricoltura Reggio Calabria Antonino Lupini nell’esprimere una valutazione a caldo sulla bozza di riforma della PAC presentata dal commissario all’agricoltura Dacian Ciolos lo scorso 12 ottobre. Le proposte della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, articolate in quattro progetti di regolamento sulle principali questioni (pagamenti diretti, organizzazione comune di mercato, sviluppo rurale, regolamento orizzontale sul finanziamento, gestione e monitoraggio della pac) più tre proposte concernenti la gestione della transizione alle nuove regole, non soddisfano minimamente le aspettative della maggiore Organizzazione Professionale Agricola reggina, né in termini di risorse né per le misure in essa contenute. “La proposta della Commissione – evidenzia Lupini – non coglie minimamente l’obiettivo di miglioramento della competitività delle imprese agricole ma al contrario aumenta i costi e le “carte”, nonché il tempo che l’agricoltore dovrà sottrarre all’impresa per stare dietro le scartoffie e negli uffici, ampliando così il già pesante fardello delle ore da dedicare alla burocrazia. Da oggi comincia una dura e lunga battaglia per tentare di ribaltare l’impostazione di una proposta di Politica Agricola Comune molto deludente per l’Italia e particolarmente disastrosa per l’agricoltura reggina. Come Confagricoltura Reggio Calabria – comunica il Presidente di Confagricoltura – abbiamo già deliberato la costituzione di gruppi di lavoro per singoli comparti produttivi al fine di elaborare con celerità proposte migliorative da presentare ai nostri rappresentati nel parlamento europeo, considerato che la riforma dovrà superare il vaglio del Consiglio e quello dell’Europarlamento, che il Trattato di Lisbona ha elevato a codecisore anche in materia di agricoltura”. E’ molto preoccupante in termini quantitativi il taglio dei fondi per l’Italia, che si aggirerà sul 7% del budget nazionale complessivo nel periodo 2013-2020, pari a 287 milioni di Euro. Una sensibile riduzione derivante da una distribuzione da effettuarsi non più su 15 ma bensì sugli attuali 27 membri dell’Unione. “Il regime dei pagamenti diretti proposto dalla Commissione – mette in risalto il Presidente degli Imprenditori Agricoli Reggini – cancellerà a partire dal 2014 il vecchio sistema di titoli assegnati su base storica e, secondo il nuovo modello di Pac, gli aiuti saranno commisurati prevalentemente alla superficie aziendale, e non, come avremmo voluto, alla produzione lorda vendibile, al lavoro, alle caratteristiche dell’impresa e ad altre capacità dell’agricoltore. Il criterio della superficie come parametro fondamentale per l’erogazione degli aiuti è estremamente penalizzante per la nostra Provincia che con le sue colture altamente specializzate, intensive ed arboree rappresentano, tra l’altro, il polmone de’Europa e l’essenza della dieta Mediterranea. In base all’attuale formulazione è come se ci chiedessero di coltivare riso e grano in Aspromonte. La terra, il sole e il microclima che il nostro territorio garantiscono sono gli ingredienti principali per le coltivazioni ed i prodotti di elevata qualità che la nostra agricoltura sa esprimere. Elementi imprescindibili che tuteleremo contro ogni tipo di aggressione politica da parte dei Paesi del Nord Europa”. “Nella proposta di riforma ci sono interventi specifici che avranno, se attuati, una ricaduta disastrosa per la nostra agricoltura – rimarca Lupini – a partire dall’obbligo di destinare almeno il 7 per cento della superficie aziendale ad “aree a focus ecologico”, (ad esempio la messa a riposo o l’imboschimento): ma non capiamo come si faccia a mettere a riposo un agrumeto o un uliveto. E’ evidente che queste sono solo follie di Bruxelles materialmente impraticabili per la nostra agricoltura”. Per frenare e ribaltare gli effetti di una pessima proposta di riforma e tutelare gli interessi vitali dell’agricoltura italiana e delle nostre imprese nell’era del mercato globale – conclude il Presidente di Confagricoltura Reggio Calabria – sarà necessario un forte impegno della Provincia, della Regione, del Governo e dei rappresentanti italiani nel Parlamento europeo, ai quali chiediamo di fare quadrato insieme a noi sulla tutela del settore primario dell’economia nazionale”.
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