Si è pronunciato oggi il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, presieduto dalla
Dott.ssa Silvia Capone, sulla richiesta di riesame depositata dagli avvocati Caccamo,
Modafferi e Ceruso in favore dei predetti indagati, tutti tratti in arresto nell’ambito
dell’imponente operazione denominata “Terramara”. A seguito dell’esecuzione
dell’ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere emessa dal G.I.P.
presso il Tribunale di Reggio Calabria, Dott. Marino, a carico di 48 soggetti ritenuti
responsabili, a vario titolo, dei delitti di associazione mafiosa [un’organizzazione
di ‘ndrangheta operante nel versante tirrenico sotto anche le famiglie Fazzalari-Violi-Maio]
intestazione fittizia di beni,estorsione(tentata e consumata), violazione della legge
sulle armi (pistole di vario calibro e fucili), aggravati dal ricorso metodo mafioso,ovvero
commessi al fine di agevolare la ‘ndrangheta, secondo quanto previsto dall’art.
7 della Legge n. 203/91.
Nel medesimo contesto operativo, sono state altresì effettuate perquisizioni domiciliari
nei confronti degli stessi indagati e numerosi sequestri preventive per somme superiori
a 35 milioni di euro.
Già Durante l’interrogatorio di garanzia gli indagati, tratti in arresto alle
prime luci dell’alba del 12 dicembre 2017, ai quali viene contestato il reato di
“interposizione fittizia di beni e società” ex art. 12 quinquies L.356/92, aggravato
dall’art. 7 Legge 203/91 dell’agevolazione mafiosa, con l’assistenza dei legali
di fiducia Avv.ti Caccamo, Ceruso e Modafferi, rispondevano alle singole accuse e
producevano la documentazione a riscontro della propria estraneità ai fatti per
come contestati. All’esito dello stesso i legali presentavano immediata richiesta
di riesame dell’ordinanza custodiale e la camera di consiglio veniva fissata per
il successivo giovedi 28 dicembre. All’esito della stessa e dell’illustrazione
delle doglianze difensive cristallizzate in tre diverse e corpose memorie difensive
comprensive di allegazione documentale, i Giudici del Riesame accoglievano totalmente
la linea difensiva disponendo l’annullamento dell’ordinanza cautelare e l’immediata
scarcerazione di tutti e tre gli indagati. Enorme la soddisfazione dei legali che
lavorando incessantemente ed in piena sinergia tra loro, hanno visto accolta in toto
la linea difensiva illustrata.
In mattinata gli indagati hanno fatto rientro a casa rispettivamente dalle case circondariali
di Siano, Vibo Valentia e Bologna.