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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Taurianova, il Comune sciolto per “prevenzione” Approdonews analizza la sentenza del Tar Lazio che ha rigettato il ricorso dell'ex sindaco Romeo - Terza ed ultima parte

Taurianova, il Comune sciolto per “prevenzione” Approdonews analizza la sentenza del Tar Lazio che ha rigettato il ricorso dell'ex sindaco Romeo - Terza ed ultima parte
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La parola d’ordine è “Prevenzione”: in nome e per conto di tale termine, a
Taurianova si può sciogliere un consiglio comunale.

Domenico Romeo ha subito due estremi provvedimenti e li ha subiti con analoghe
motivazioni preventive, e quindi c’era poco da fare. In attesa di quello che dirà
mercoledì sera a sua difesa, oramai il dado è tratto. Troppo tardi. La scuola di pensiero del “mutismo” che lui ha adoperato per circa sei anni, non gli ha portato benefici di nessun
genere. Due commissariamenti, due fallimenti e due volte alle elezioni comprese
le prossime in autunno.

Le conclusioni a seguito del dispositivo dei giudici laziali sono inesorabili e
vanno prese con la dovuta riflessione. E non solo per questa sentenza, ma anche
per quella che ci fu nel primo scioglimento del 2009, quando a pronunciarsi fu
il Tar Calabria.

È giusto per i nostri lettori fare una premessa rinfrescante, Domenico Romeo quando
fu eletto sindaco la prima volta nel 2009, ereditò una situazione finanziaria disastrosa
(che ancora oggi permane pesantemente), e di quella situazione parlano diverse
ordinanze della Corte dei Conti, degli atti di indirizzo del prefetto Luisa
Latella, commissario prefettizio per breve tempo, ma che lasciò in eredità un
patrimonio amministrativo di linee guida da seguire che mise in severa
discussione tutto quello che fu prodotto dall’ex sindaco Rocco Biasi, dalla
società di imbottigliamento dell’acqua “Fons Nova Vita Felix”, dove il comune
ha perso (perché oramai sono persi per sempre), ed è giusto ricordarlo insieme
ai responsabili di quella scellerata azione, quello che scrisse il prefetto
Latella, “è aumentato nel tempo con un impegno finanziario sempre più
importante passando da 46.481,12 euro a euro 1.057.985,41”. Circa due miliardi
delle vecchie lire, buttati al vento (sic!). Poi ci furono le questioni Gioseta
(la società di riscossione tributi fallita) e il project financing del cimitero
di Jatrinoli, tutte operazioni inclusi nel primo scioglimento Romeo. A Romeo
gli venne contestata come un’onta la “continuità amministrativa” dell’amministrazione
precedente. Dopo il periodo di commissariamento si torna a votare e Romeo
rivince ed il resto è storia dei giorni nostri.

Da queste deduzioni e da quelle relazioni delle commissioni di accesso, dei due
dispositivi di sentenza del Tar, si evince che per lo Stato (e chi lo rappresenta
sul territorio), Domenico Romeo non è all’altezza di fare il sindaco ed oltretutto
è sospettato di avere pure legami con la criminalità mafiosa organizzata.

Però, ad onor di cronaca va pure detto che nessuno ha mai contestato che all’interno
di una relazione di scioglimento per mafia, ci fosse quel “lurido” copia ed
incolla per una presunta affiliazione con la camorra. Nessuno menziona il fatto
di come mai, quando ci fu l’esplosione con una importante quantità di tritolo,
uccidendo un cavallo e solo Dio lo sa se magari nei pressi ci fosse qualcun
altro e quindi poteva finire all’obitorio. E nessuno si spiega come mai nei due
mandati di Domenico Romeo in cui furono registrati degli attentati, alcuni
molto gravi, mentre altri sindaci per questioni simili, gli veniva concessa la
scorta protettiva mentre a Romeo no! Perché? Sono cose che devono essere spiegate
alla cittadinanza
taurianovese. Ma si sa, Romeo farà il suo comizio a difesa delle proprie
azioni, passeranno i giorni, ancora magari si parlerà, ma dopo le elezioni
autunnali tutto finirà nel dimenticatoio. Come ogni cosa che accade in questo
paese, la memoria corta è figlia di un contesto nazionalistico.

Per lo Stato, al di là di voci per tesi complottistiche, questa città nelle ultime
elezioni comunali e chi ha presentato le liste, era tutta “infettata” dalla
criminalità mafiosa. E nel ballottaggio addirittura parlano di tre clan
mafiosi, due che sostengono Romeo ed uno che appoggia Rigoli. Taurianova non
aveva via di scampo! Ed ora? Chi si chiede cosa farò Romeo, chi si chiede chi
saranno gli altri candidati e c’è pure chi si chiede se ex sindaci si
riproporranno agli elettori, ma nessuno si chiede se valga la pena ancora
sperare o se sperare vuol dire vivere nell’inerzia completa, rassegnante e
disfattista di questi ultimi dieci anni. Oppure, e questo prevede uno scatto di
orgoglio ed anche di coraggio dignitoso, chiedere a chi ha amministrato (o chi
ha tentato di farlo ed ha perso), in tutti questi anni. Per il bene della città
di farsi da parte, di riposarsi e assistere a quello che una città senza di
loro, riuscirà a fare e cosa saprà produrre. Altrimenti, siamo e resteremo,
tutti mafiosi….e camorristi!

(3 – Fine)