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TAURIANOVA (RC), SABATO 09 NOVEMBRE 2024

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Taurianova, Cgil in piazza contro violenza donne Riflettori accesi sulla condizione di discriminazione che le donne subiscono nel nostro Paese

Taurianova, Cgil in piazza contro violenza donne Riflettori accesi sulla condizione di discriminazione che le donne subiscono nel nostro Paese
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di Aldo Polisena

Ancora una mobilitazione contro la violenza di genere e per accendere i riflettori sulla condizione di subalternità, di discriminazione e di violenza che le donne subiscono nel nostro Paese. La Segretaria Generale della Cgil di Gioia Tauro, Celeste LoGiacco, ha scelto l’anfiteatro della Villa Comunale di Taurianova come scenario per rappresentare una situazione drammatica nella quale,ogni anno,nel nostro Paese, cento donne vengono uccise brutalmente per mano di un uomo.

“Difendere la cultura della non violenza e’ un obbligo e soprattutto vanno investite, di questa problematica, le nuove generazioni”. Decine di donne, pensionati e giovani hanno ascoltato gli appelli contro la violenza di genere, lanciati da tutti coloro che si sono avvicendati al palchetto organizzato dal Sindacato Compensoriale: Celeste Logiacco, Alessia Bulzomì che ha eseguito un balletto, Debora che ha cantato alcune canzoni di Fiorella Mannoia e di Mia Martini e sono stati letti alcuni brani del libro del giornalista Arcangelo Badolati, “Io d’amore non muoio” e sono state lette poesie di Pablo Neruda.
“Parlare di questi temi – ha affermato il Sindaco Fabio Scionti- è ancora più grave perché parliamo di violenza sulle donne”.

“In Calabria – ha ricordato Celeste Logiacco- esiste una legge non adeguata ai tempi, per cui è necessaria una nuova normativa in materia di sostegno, di inserimento lavorativo e di centri antiviolenza a favore di chi subisce violenza di genere”. Quindi, da piu’ parti, si chiede l’applicazione del Trattato di Instabul, cioà la Convenzione del Consiglio d’Europa, che è vincolante anche per l’Italia, ma nello stesso tempo, si chiede che “non venga depenalizzato il reato di stalking previsto nella recente riforma del codice penale”. Ma oltre le questioni legislative, la battaglia vera, contro la violenza, deve essere culturale e di prevenzione investendo la scuole e la famiglia.