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Taurianova, Bullismo e Cyberbullismo: Meno bulli nelle istituzioni

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Il bullismo è un fenomeno relazionale ed è lo smartphone il principale strumento che ha trasformato il bullismo in cyber bullismo, amplificando la visibilità degli eventi e moltiplicando il numero dei casi di bullismo in rete, con tutte le conseguenze.
Spirito di emulazione e necessità di essere superconnessi in quella che è stata definita la società dei like, mettono i ragazzi in un sistema del quale, spesso, perdono il controllo, non considerando che si tratta di veri e propri reati.
L’inevitabile diffusione del digitale, non deve comportare una marginalizzazione della manualità e delle relazioni in presenza; da qui l’importanza di supportare l’introduzione delle nuove tecnologie nella didattica, attraverso un approccio di coerenza pedagogica.
È necessario coinvolgere gli studenti nella didattica, anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie e uno smartphone non è più pericoloso di una penna, che potrebbe essere usata in modo improprio nei confronti di un compagno di classe. “Non è lo strumento ad essere pericoloso, ma l’uso che se ne fa.”
Un ruolo fondamentale lo deve esercitare senz’altro la scuola che è, e deve essere, il luogo della solidarietà, dell’inclusione e della condivisione.
Da anni la scuola è impegnata a combattere violenza e bullismo, ma come dice papa Francesco che ‘Nessuno si salva da solo’, ecco che la scuola da sola non può farcela. E la quotidiana abnegazione di tutti i lavoratori della scuola non è sufficiente ad arginare fenomeni sociali di tale complessità. È quindi necessario creare nuove sinergie tra scuola, famiglia ed istituzioni.
Servono risposte concrete ed efficaci per i cittadini e in particolare per i più deboli, in questo caso bambini e adolescenti. Le istituzioni hanno il dovere di occuparsi di questi fenomeni sempre e non soltanto quando una drammatica notizia di cronaca riaccende i riflettori sulla questione. È importante che istituzioni, scuola, forze dell’ordine e di giustizia continuino a collaborare poiché per ogni vittima c’è anche un bullo che è necessario rieducare.
“Riconoscere il bullismo. Non essere indifferenti nei confronti degli atti di bullismo. Non lasciare sola la vittima. Spronare la vittima a reagire. Non lasciare impunito il bullo. Denunciare il bullo. Creare relazioni di amicizia contro il bullismo. Creare un’alleanza educativa tra famiglia e scuola . Imparare l’autocontrollo. Dare il buon esempio.”