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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Taurianova, ancora spreco di denaro pubblico?

Taurianova, ancora spreco di denaro pubblico?

I cittadini in questi giorni si stanno domandando se era proprio necessario impegnare soldi delle casse comunali per resistere in giudizio dinnanzi al Tar Lazio al ricorso dell’ex sindaco Romeo

Taurianova, ancora spreco di denaro pubblico?

I cittadini in questi giorni si stanno domandando se era proprio necessario impegnare soldi delle casse comunali per resistere in giudizio dinnanzi al Tar Lazio al ricorso dell’ex sindaco Romeo

 

 

Era proprio necessario impegnare dei soldi delle dissanguate casse comunali per resistere in giudizio dinnanzi al Tar Lazio al ricorso dell’ex sindaco Romeo? E’ la domanda che in città si fanno un po’ tutti dopo la delibera n°54 della Commissione Straordinaria con la quale si è stabilito di affidare l’incarico all’avv. Gaetano Callipo per difendere l’ente nel giudizio di opposizione al decreto di scioglimento proposto dagli esponenti dell’ex maggioranza consiliare.
Che si tratti di una decisione un po’ controversa lo dimostra il fatto che quattro anni fa, in un contesto analogo, la Commissione dell’epoca decise di non costituirsi perché in definitiva sono altre le amministrazioni destinatarie in via principale del ricorso e sono tutte difese per legge dall’Avvocatura dello Stato. In quella circostanza si adottò una decisione più saggia, maggiormente ponderata, di sicuro più rispondente alla penuria di risorse economiche dell’ente.
In questa occasione, invece, l’attuale Commissione si è determinata in modo diametralmente opposto. Non dubitiamo della legittimità formale della delibera in questione. Ma siamo veramente sicuri che sia compatibile col piano di assoluta austerità imposto dalla stessa Commissione in quasi tutti gli altri contesti? Siamo convinti che sia opportuna una delibera del genere in un frangente in cui l’ente non riesce a garantire nemmeno i servizi essenziali?
Nell’atto della Commissione si parla genericamente del proposito di “difendere le ragioni dell’ente”. Nulla di più. Sarebbe allora ragionevole che venissero esternate con maggiori dettagli le ragioni sottese a questa scelta. Che si spieghi perché non è sufficiente la difesa che l’Avvocatura dello Stato assicura a Governo e Ministero dell’Interno in un contesto, peraltro, in cui gli atti impugnati sono tutti di altri enti. Nessuno di questi è, infatti, emanato dal Comune, che, pertanto, è più che altro un litisconsorte sul piano formale e non sostanziale nel procedimento in questione.