Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Tares: il Tar accoglie i motivi dell’Unc e chiede la documentazione al Comune di Reggio

Proprio in questi giorni, inoltre, l’Unione Nazionale Consumatori Calabria ha diffidato unitamente ad altre associazione il Comune di Reggio Calabria a dotarsi così come prevede la normativa vigente, della Carta della Qualità dei Servizi relativi all’attività di conferimento, smaltimento e trattamento dei rifiuti

Tares: il Tar accoglie i motivi dell’Unc e chiede la documentazione al Comune di Reggio

Proprio in questi giorni, inoltre, l’Unione Nazionale Consumatori Calabria ha diffidato unitamente ad altre associazione il Comune di Reggio Calabria a dotarsi così come prevede la normativa vigente, della Carta della Qualità dei Servizi relativi all’attività di conferimento, smaltimento e trattamento dei rifiuti

 

 

L’aumento indiscriminato delle tariffe sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani che i Comuni hanno applicato attraverso la predisposizione dei relativi regolamenti, ha determinato l’inevitabile ricorso alla Magistratura da parte dei cittadini volti a farne dichiarare l’illegittimità.
E’ ciò che è successo anche a Reggio Calabria, sostiene l’avv. Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, dove si è registrato l’indiscriminato aumento della TARES, che non può sfuggire a qualsiasi forma di controllo e non può pertanto essere sottratta all’obbligo della motivazione.
Su tale argomentazione si è avuto il primo importante risultato del TAR Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, che con Ordinanza del 19/02/14 ha riconosciuto in linea di principio applicabile il beneficio di cui all’art. 14, comma 20, del D.L. 201/2011 ( riduzione della TARES al 20%) che non era stato testualmente previsto nel Regolamento TARES del Comune di Reggio Calabria ” posto che la disposizione di legge opera a prescindere dalla sua esplicita riproduzione nella fonte secondaria e trova quindi automatica applicazione al rapporto di imposta di ogni singolo contribuente”
Inoltre, accogliendo il ricorso redatto dall’Avv. Antonino Quattrone, legale dell’associazione dei consumatori e rinviando la decisione al 5 Giugno 2014, ha ordinato alla Terna Commissariale del Comune di Reggio Calabria, (ritenendo insufficienti le motivazioni ed i documenti prodotti in giudizio) di fornire entro il 20 Marzo 2014, ulteriori chiarimenti e soprattutto ulteriore documentazione riguardante il piano economico finanziario volto a verificare la rilevazione, previsione e quantificazione analitica delle singole voci di costo che concorrono al calcolo dell’imposta complessiva del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani in euro 37.633.339,68.
Infine il Tar Calabria, ritenendo l’imposizione tariffaria applicata dal Comune di Reggio Calabria del tutto generica e indiscriminata, ha chiesto al Comune di fornire chiarimenti circa le differenze impositive applicate tra le diverse tipologie di utenze e sul corretto rispetto del principio “chi inquina paga”.
In questi giorni, come in precedenza, la città di Reggio Calabria si è mostrata come una discarica a cielo aperto, in cui le cataste di spazzatura sovrastano i cassonetti e invadono interi marciapiedi, sacchetti ovunque, a volte annacquati dalla pioggia e ridotti a un tappeto di sporcizia davanti ai portoni, ai negozi, alle scuole, agli ambulatori medici.
Un duro colpo protratto nel tempo al decoro e all’immagine della città ed il pericolo di epidemie causato dalla putrefazione dei rifiuti e della proliferazione dei topi hanno causato un giusto allarme dei cittadini costretti ad attraversare quotidianamente un’unica grande strada denominata via dell’immondizia.
Proprio in questi giorni, inoltre, l’Unione Nazionale Consumatori Calabria ha diffidato unitamente ad altre associazione il Comune di Reggio Calabria a dotarsi così come prevede la normativa vigente, della Carta della Qualità dei Servizi relativi all’attività di conferimento, smaltimento e trattamento dei rifiuti, che deve contenere gli standard di qualita’ e di quantita’ relativi alle prestazioni erogate, le modalita’ di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonche’ le modalita’ di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza.
La logica dei consumatori utilizzati come bancomat, conclude l’avv. Saverio Cuoco non può essere accettata neanche se si tratta di salvare il Comune dal paventato dissesto finanziario, in un periodo di crisi economica che ha creato disagi, difficoltà economiche ad intere famiglie e cittadini che versano in soglia povertà, non riuscendo in molti casi ad assolvere neanche al fondamentale principio di sostentamento alimentare.