Svolta nelle indagini dell’uomo ucciso a fucilate: si cerca un extracomunitario
Ago 16, 2013 - redazione
Sul luogo del delitto, a Schiavonea, c’erano tre bossoli di fucile e una mazza da golf che fa pensare ad altre possibili violenze sulla vittima. Gli inquirenti hanno già individuato un extracomunitario
Svolta nelle indagini dell’uomo ucciso a fucilate a Corigliano: si cerca un extracomunitario
Sul luogo del delitto, a Schiavonea, c’erano tre bossoli di fucile e una mazza da golf che fa pensare ad altre possibili violenze sulla vittima. Gli inquirenti hanno già individuato un extracomunitario che potrebbe essere l’autore dell’omicidio
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CORIGLIANO CALABRO (CS) – Giallo di ferragosto a Corigliano Calabro, sulla costa ionica cosentina. Il cadavere di un uomo è stato trovato dai carabinieri dopo una segnalazione al 112. Il corpo presenta una ferita al fianco sinistro: probabilmente la vittima è stata uccisa a fucilate, ma sul posto, oltre a tre bossoli di fucile, è stata trovata anche una mazza da golf che lascia sospettare che altre violenze siano avvenute sull’uomo. Al momento, comunque, gli inquirenti seguono già una pista che pare particolarmente fruttuosa, le indagini, infatti, sono concentrate su extracomunitario di nazionalità marocchina che per gli inquirenti potrebbe essere l’autore del delitto.
Il ritrovamento è stato effettuato all’alba di oggi dai carabinieri allertati da una telefonata al 112 vicino ad una discoteca nella zona litoranea di Schiavonea. Secondo l’identificazione effettuata dai militari della Compagnia di Corigliano la vittima è un cittadino romeno, Dumitru Ciorbanu, 43 anni.
In base a quanto appurato durante la mattinata, ricca di accertamenti e interrogatori, il romeno sarebbe stato ucciso da tre fucilate sparate a bruciapelo al culmine d’una lite scoppiata nella discoteca dove Ciorbanu era in compagnia di alcuni connazionali e delle prostitute. Il romeno è stato colpito al fianco sinistro. Per spiegare il delitto i carabinieri, che conducono le indagini assieme alla procura di Rossano, inizialmente hanno indagato pure nel business della prostituzione che nella Sibaritide garantisce affari da capogiro alla malavita, e che pare sia anzitutto dei romeni.
Quattro persone di nazionalità straniera sono state sottoposte a fermo dalla Procura di Rossano con l’accusa di concorso nell’omicidio di Dumitrache Ciobanu, il cittadino romeno di 43 anni assassinato all’alba di ieri a Schiavonea di Corigliano. I fermi, uno dei quali eseguito a Bari, sono giunti al termine di una giornata di interrogatori a cui i carabinieri prima e il pm di Rossano poi, hanno sottoposto numerose persone. Grazie alle indagini dei carabinieri del Reparto operativo di
Cosenza ed a quelli della Compagnia di Corigliano Calabro, gli inquirenti hanno acquisito gli elementi necessari a far scattare i fermi per le quattro persone. Tra loro, secondo quanto si è appreso, figura anche il connazionale di Ciobanu, il cui interrogatorio è iniziato nel pomeriggio di ieri per poi protrarsi per tutta la giornata. L’omicidio è scaturito dopo una lite avvenuta in una discoteca tra due gruppi contrapposti, forse per motivi legati ad un giro di prostituzione. All’uscita dal locale, i quattro fermati, secondo l’accusa, hanno atteso l’altro gruppo dopo essersi armati di un fucile e di una mazza da baseball ed hanno fatto fuoco uccidendo Ciobanu.
E’ maturato nello scontro tra due bande contrapposte, una di romeni ed una di albanesi, l’omicidio di Dumitrache Ciobanu, il cittadino romeno di 43 anni assassinato all’alba di ieri a Schiavonea di Corigliano, per il quale i carabinieri hanno sottoposto a fermo quattro persone, tre albanesi ed un connazionale della vittima. E’ questa la convinzione della Procura della Repubblica di Rossano che ha disposto il fermo, con l’accusa di concorso in omicidio e rissa con altri soggetti da identificare, di Dritan Ruko (33), Sokol Seferi (39), Kadri Mona (32), tutti albanesi, e Claudiu Florin Tighikliu (24), romeno. A sparare materialmente, secondo il pm della Procura di Rossanno Vincenzo Quaranta che d’intesa con procuratore Eugenio Facciolla, ha emesso il di fermo, è stato Ruko.
All’origine dell’omicidio, secondo la ricostruzione dei carabinieri del reparto operativo di Cosenza e della Compagnia di Corigliano Calabro, una lite scoppiata all’interno di un lido-discoteca della costa tra i due gruppi. In particolare, Ruko e Seferi avrebbero avvicinato due ragazze romene che si prostituiscono chiedendo loro 50 euro al giorno per esercitare la loro attività nel tratto di statale 106 in cui si trovano. Richiesta che i due avevano rivolto già alcune settimane fa alle
due ragazze e che le stesse avevano denunciato ai carabinieri pur non sapendo fornire l’identità degli uomini che le avevano avvicinate. Su questo aspetto della vicenda, le indagini erano ancora in corso. Ruko e Saferi, all’interno del locale, avrebbero anche strattonato le due ragazze provocando la reazione del gruppo dei
romeni. A farne le spese, secondo la ricostruzione degli investigatori, è stato Tighikliu, che pur essendo romeno, era nel gruppo degli albanesi, e che ha riportato diverse contusioni. La vittima, Dumitrache Ciobanu, vedendo le ragazza in difficoltà, sarebbe intervenuto in loro difesa colpendo Ruko, il quale si è allontanato per andare a prendere un fucile da caccia che aveva nascosto nella sua auto e facendo poi fuoco contro Ciobanu che lo stava inseguendo e colpendolo al fianco ed
al ginocchio sinistro.