‘Riforme o gravi responsabilita’ del governo’. Alfano: ‘Illusorio pensare che dl risolva crisi’
Sviluppo: Marcegaglia, ad oggi decreto e’ deludente
‘Riforme o gravi responsabilita’ del governo’. Alfano: ‘Illusorio pensare che dl risolva crisi’
(ANSA) CAPRI (NAPOLI) – “Facciamo bene e subito le cose che dobbiamo fare con il dl sviluppo piuttosto che farcele imporre dall’Ue”. Ad oggi “le cose di cui si parla sono deludenti”. Lo dice il presidente di Confindustria, Marcegaglia ribadendo che “il tempo è scaduto. E’ adesso che bisogna decidere”. “Non possiamo farci commissariare continuamente”.
“Qui rischiamo che l’Europa ci imponga delle scelte, noi siamo un grande Paese, non possiamo farci commissariare continuamente dall’Europa o dagli altri Paesi”, afferma Marcegaglia. Quindi “chiediamo che il decreto sviluppo venga varato nel più breve tempo possibile, che abbia all’interno riforme serie e non piccole cose. Da quello che sappiamo fino ad oggi, le cose di cui si parla sono deludenti. Chiediamo al governo – insiste il presidente di Confindustria – di non fare piccole cose e avere il coraggio di fare grandi riforme e non farsi bloccare da fini elettoralistici”. “Se facessimo un buon decreto sviluppo sono convinta – prosegue – che l’Italia potrebbe riprendere una certa credibilità e con calma ritornare sul processo di crescita. Non a costo zero, che non vuol dire che dobbiamo aumentare il deficit e il debito, che vanno tenuti assolutamente sotto controllo; vuol dire che bisogna tagliare da alcune parti e investire più risorse dall’altra”.
“Non sta a noi dire se bisogna cambiare il governo oppure no. Bisogna avere la capacità di decidere le cose che servono. Attendiamo il decreto sviluppo, auspichiamo ancora che contenga le riforme, se non le avrà credo ci sarà una grande responsabilità da parte del governo, perché senza riforme il Paese rischia molto”. Lo afferma il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, rispondendo al XXVI convegno di Capri ad una domanda sulla richiesta dei giovani imprenditori di una nuova leadership.
SCHIFANI,CHIAMATI A SCELTE DOLOROSE E DIFFICILI – “Siamo tutti chiamati a scelte dolorose, difficili, complesse e tuttavia indispensabili per garantire la tenuta della nostra economia e adeguate prospettive di sviluppo”. Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, in visita a Rieti per i 150 anni dell’Unità d’Italia. “Ci vogliono misure tempestive”, ha aggiunto Schifani.
MARONI, OK MARCEGAGLIA, SUBITO DECRETO – “Tra i tanti (propositi), fare rapidamente il provvedimento sullo sviluppo perché il governo ha fatto tanto per tenere saldi i conti e adesso bisogna puntare sulla crescita”. Così il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, risponde alla domanda su quale sia il proposito per il Paese e alla richiesta del presidente di Confindustria.
“Sono venuto per ascoltare, ho sentito molte proposte, alcune condivisibili da me, altre meno. E’ sempre interessante e utile sentire la posizione degli imprenditori italiani e di Confindustria”, dice Maroni, al termine del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria a Capri, a cui ha partecipato come unico esponente del governo. E’ stata “una giornata molto interessante”, aggiunge.
ALFANO, ILLUSIONE PENSARE DECRETO RISOLVE CRISI – “La crisi è mondiale, chi si illude che facendo un decreto risolviamo la crisi si illude”. Così a Salerno il segretario del Pdl, Angelino Alfano. “Noi diamo una mano d’aiuto – ha aggiunto – poi ognuno deve fare la propria parte. Bisogna evitare di pensare che sia il Governo con una bacchetta magica che risolve il problema”.
“Mi auguro che il decreto sullo sviluppo arrivi al più presto”. Cosi’ ha detto il presidente del Senato ai cronisti che gli chiedevano delle sollecitazioni che vengono dall’Unione Europea e dei problemi sul trovare risorse.
PRESSING UE-IMPRESE,FARE PRESTO – Cresce il pressing sul governo per l’approvazione del decreto sviluppo. Lo slittamento nei tempi (il dl era stato promesso per il 20 ottobre) ha infatti portato l’Europa e la Confindustria ad alzare la voce per chiedere all’Italia di fare presto.
Intanto proseguono le riunioni a livello tecnico per mettere a punto il testo che si tradurrà non in un unico provvedimento ma in più provvedimenti e che vedrà la luce entro la prossima settimana, nel consiglio dei ministri che potrebbe svolgersi già mercoledì.
La prima bacchettata al Governo è arrivata dalla Commissione Ue che, presa nota dello slittamento, chiede ora al governo di “finalizzare con la massima urgenza forti misure per la crescita”. La seconda l’ha data la Confindustria che ribadisce all’esecutivo la necessità di “fare in fretta perché il tempo è scaduto”: servono misure “più profonde”, ha sollecitato la presidente Emma Marcegaglia ma da quanto fin qui emerso “ancora non ci sono”.
Richiami che hanno indotto il presidente del consiglio Berlusconi a spingere sull’acceleratore per non presentarsi a mani vuote al vertice Ue domani a Bruxelles. Capisco il rigore, giustamente difeso da Tremonti ma devo andare a Bruxelles con qualcosa da mettere sul tavolo per dare risposte, è il ragionamento di Berlusconi, che con diversi interlocutori non ha chiarito se intenda forzare la mano con Tremonti pretendendo risorse aggiuntive. Il premier sarebbe intenzionato a infilare nel provvedimento qualcosa di nuovo e convincente per la crescita, un’idea forte, che faccia cessare il pressing sul governo.
Intanto prosegue il lavoro per definire il testo del decreto: il ministro dello Sviluppo Paolo Romani, che questa mattina ha incontrato al Quirinale Giorgio Napolitano e in serata ha avuto un colloquio con Berlusconi a Palazzo Grazioli, domani si fermerà a Roma per un’altra serie di incontri sia a livello di ministri che tecnici sul provvedimento.
Il testo sarà incentrato sulla sburocratizzazione e sul rilancio delle infrastrutture, ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano, che però mette le mani avanti: “é bene non caricare un decreto di attese salvifiche”, perché la crescita non si fa per decreto. Resta in piedi l’ipotesi di un concordato fiscale: in particolare i Pdl Leo e Crosetto propongono un concordato con adesione di massa.
Il condono fiscale, che per il Responsabile Scilipoti può essere utile se accompagnato da una riforma del fisco, non piace invece agli industriali e trova dei ‘no’ anche nella maggioranza. Spunta intanto la proposta della Coldiretti, che piace ai ministri Sacconi e Romano, di vendere i terreni agricoli gestiti attraverso amministrazioni ed enti pubblici che valgono oltre 6 miliardi di euro.
E mentre sul nodo risorse il ministro degli esteri Frattini si dice convinto che “con un po’ di fantasia si possano trovare”, il ministro dell’interno Maroni assicura che dopo Bankitalia il dl sarà “il prossimo passo del governo”. La Corte dei Conti intanto avverte che “le misure per la stabilità che il nostro Paese continua in modo virtuoso a rafforzare vanno necessariamente coniugate con quelle per la crescita”.
FITCH: ITALIA E SPAGNA SOLVIBILI, MA BTP POTENZIALMENTE ILLIQUIDI – “Crediamo fermamente che Italia e Spagna siano Paesi solvibili, ma potenzialmente illiquidi” per quanto riguarda il mercato dei titoli di Stato dove si finanziano. A lanciare l’allarme in una conferenza stampa a Bruxelles è David Riley, managing director di Fitch.
e soluzione alla prossima settimana: il vertice europeo di domenica, con il quale il G20 si augurava che l’Europa mettesse la parola fine alla crisi, rischia quandi di essere un flop. Merkel e Sarkozy avranno un faccia a faccia sabato sera ”per preparare una risposta globale e ambiziosa” alla crisi. Ma le divisioni esistono e i due gia’ prevedono un secondo vertice al piu’ tardi mercoledi’ 26.
MARCEGAGLIA, ANCORA NULLA, FARE IN FRETTA – Sullo sviluppo “abbiamo chiesto al governo di fare in fretta, perché il tempo è scaduto, la situazione si fa ogni giorno più pesante, giusto il richiamo”.
La leader degli industriali Emma Marcegaglia incalza ancora il governo: “Abbiamo bisogno di cose più profonde” di quanto fin qui emerso: “Ancora non ci sono”.
MARCEGAGLIA A MARONI, RITROVIAMO COESIONE, PER BENE PAESE – “Qui c’é un ministro molto importante del governo, a lui dico: per cortesia, in un momento come questo ritroviamo coesione, agiamo per il bene del Paese, abbiamo davanti momenti molto difficili”. Così dal palco il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, si è rivolta al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, seduto in sala al convegno dei giovani imprenditori e chiedendo, quindi, di mettere fine alle “fibrillazioni”. Marcegaglia poco prima aveva fatto riferimento ai “ritardi subiti” per l’indicazione del nuovo governatore di Bankitalia (ribadendo comunque “l’ottima scelta” sulla designazione di Ignazio Visco) a causa delle “divisioni e incertezze”.
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