Street bouldering: l’ultima tendenza fitness l’arrampicata in città Amata soprattutto dai giovani ma non solo è una disciplina sportiva che sfrutta le strutture architettoniche delle costruzioni cittadine
Street bouldering, l’arrampicata in città, da sport di nicchia sta diventando
sempre più la nuova del tendenza fitness. Le sue origini partono dall’inizi degli
anni duemila quando si diffuse rapidamente in molte città d’Europa con la denominazione
di Street Boulder o Urban Climbing, ed ha contestualmente preso piede anche nel nostro
paese. In principio, quasi clandestinamente con modalità simili a quelle di flash
mob e solo più tardi con veri e propri contest organizzati in modo legale con la
collaborazione di enti pubblici e autorità. L’arrampicata sta diventando uno sport
sempre più richiesto e sono sempre più numerose le palestre di roccia nella giungla
urbana con dei veri e propri centri attrezzati per questa attività. Ma ci si continua
comunque ad arrampicare nei centri urbani su muri, case, colonne, campanili… In
pratica un adattamento della pratica del Boulder, la classica arrampicata, al contesto
cittadino! Ecco che soglie e cornicioni si trasformano in appigli che permettono
di salire e “risolvere” sequenze di movimenti concatenati e dinamici, passando da
un capitello a un balcone con guizzi e saltelli più o meno armonici. Lo street bouldering
ridisegna la realtà cittadina, vedendo linee di arrampicata su ogni superficie e
trasformando il tessuto urbano in un grande parco giochi. Il regno degli sboccher,
così si chiamano i praticanti, continua ad essere la notte, quando si ritrovano
in raduni più o meno clandestini convocati via sms o chat e lanciano l’assalto
alla città. Pochi lo sanno, ma l’Italia è la guida mondiale della disciplina,
grazie al più elevato numero di praticanti e a una rete di organizzazione capillare.
Ogni anno – fin dall’edizione del 2003 a Milano – sul territorio nazionale
si tengono diversi Street boulder Contest, vere e proprie gare di arrampicata urbana
che arrivano a contare anche centinaia di iscritti, tanto che esiste un apposito
sito all’indirizzo http://giovannidagata.voxmail.it/nl/pvufs6/yshgg4/w1br5l/uf/8/aHR0cDovL3d3dy5zdHJlZXRib3VsZGVyY29udGVzdC5jb20?_d=247&_c=f9006d80 ed una pagina facebook “Street Boulder Italia”. Ad oggi sono tante le città
che mettono a disposizione dei climbers i loro spazi per una o più giornate di puro
intrattenimento, sia per chi arrampica ma in particolare per chi assiste. Al di là
del divertimento e dei benefici per il benessere psicofisico, trattandosi di attività
sportiva che richiede comunque un’ottima preparazione fisica e equilibrio, Giovanni
D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che essendo nata
come disciplina estrema, è soggetta ai rischi connessi alla circostanza che si sfida
sempre la forza di gravità e l’altezza e che quindi a parte gli infortuni muscolari,
tendinei o ossei che possono normalmente derivare per i carichi cui vengono assoggettate
articolazioni, muscoli e ossa, vi è sempre il pericolo di fare seriamente male a
sé ed agli altri in conseguenza di possibili cadute se non si è correttamente assistiti
anche in ambiente protetto come nelle strutture appositamente nate o in quelle relative
ai numerosi contest che si svolgono sul territorio nazionale.