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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Strage via D”Amelio: “Mistero italiano. Per recuperare credibilità lo Stato sveli tutti i segreti”

Strage via D”Amelio: “Mistero italiano. Per recuperare credibilità lo Stato sveli tutti i segreti”

E’ quanto dichiarato delegato ai rapporti con le comunità regionali di Roma Capitale Domenico Naccari

Strage via D”Amelio: “Mistero italiano. Per recuperare credibilità lo Stato sveli tutti i segreti”

E’ quanto dichiarato delegato ai rapporti con le comunità regionali di Roma Capitale Domenico Naccari

 

 

ROMA – “La strage di Via D’Amelio a Palermo, in cui trovarono la morte un valoroso magistrato come Paolo Borsellino e sua scorta, è da inserire in quel grosso faldone dei misteri italiani contrassegnato da troppi top secret e molti omissis. Per recuperare credibilità lo Stato dovrebbe aprire gli archivi e agevolare l’accertamento della verità”. Lo afferma il delegato ai rapporti con le comunità regionali di Roma Capitale, Domenico Naccari (Identità Cristiana), nel ventennale della morte di Paolo Borsellino. “Finora – ha aggiunto – sono emersi spezzoni di finta o presunta verità, che hanno generato confusione su uno dei crimini più orrendi della nostra storia recente. L’Italia – prosegue il delegato di Alemanno – ha bisogno di conoscere la verità vera sui grandi misteri italiani che da Ustica a Bologna, alle stragi mafiose del ’92/’93 hanno segnato profondamente il nostro Paese. A nulla è valso fino ad oggi l’impegno dello Stato per affermare quella Verità che il popolo italiano merita di conoscere. Ecco perché sarebbe maturo e quanto mai opportuno aprire quei faldoni e rivelare misfatti e complicità che hanno reso torbido il clima politico e istituzionale negli ultimi trentanni. Uno Stato per essere credibile, deve ricercare e rendere pubblica la verità fino in fondo. Senza nessun timore, – conclude l’on Naccari – poiché la disaffezione verso le istituzioni, la crescita esponenziale dell’antipolitica è generata soprattutto dall’assenza di trasparenza e da atteggiamenti ambigui troppe volte tollerati”.