Strage di Razzà, 1 aprile 1977 l’eccidio dei carabinieri Condello e Caruso
redazione | Il 03, Apr 2013
Taurianova, oggi la commemorazione dei due appuntati dell’arma trucidati dalle cosche della ‘ndrangheta. Presenti il comandante della stazione Braga, il capitano della compagnia di Taurianova, il comandante provinciale di Reggio Calabria, il procuratore di Palmi Creazzo, il presidente del tribunale Arena e il sindaco Romeo – GUARDA IL VIDEO
Strage di Razzà, 1 aprile 1977 l’eccidio dei carabinieri Condello e Caruso
Taurianova, oggi la commemorazione dei due appuntati dell’arma trucidati dalle cosche della ‘ndrangheta. Presenti il comandante della stazione Braga, il capitano della compagnia di Taurianova, il comandante provinciale di Reggio Calabria, il procuratore di Palmi Creazzo, il presidente del tribunale Arena e il sindaco Romeo
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TAURIANOVA (REGGIO CALABRIA) – E’ stato ricordato stamane a Taurianova il 36/mo anniversario della strage di contrada Razzà. E’ stata celebrata una Messa nella Chiesa Matrice della città, officiata dal Cappellano Militare della Legione Carabinieri Calabria, don Vincenzo Ruggiero, in memoria dell’appuntato Stefano Condello e del carabiniere Vincenzo Caruso. Dopo la cerimonia religiosa è stata deposta una corona d’alloro sul monumento dedicato ai caduti dell’Arma, nella piazza intitolata ai due militari caduti. Successivamente le autorità presenti si sono recate in contrada Razzà dove sono stati deposti dei fiori sulla lapide ubicata nel luogo in cui i militari sono stati uccisi. Alla cerimonia hanno preso parte il colonnello dei carabinieri Lorenzo Falferi, Comandante provinciale di Reggio Calabria; il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo; il presidente del Tribunale di Palmi, Maria Grazia Arena; il sindaco di Taurianova, Domenico Romeo, autorità locali civili e militari, rappresentanze delle Sezioni di Taurianova, Palmi e Gioia Tauro dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dei militari in servizio alla Compagnia Carabinieri di Taurianova. Presente anche una delegazione di studenti di Taurianova, delle scuole elementari, medie e superiori.
LA STORIA
Alle 14.30 del 1 aprile 1977 una gazzella dei carabinieri, ferma il suo giro di perlustrazione lungo la statale 101 bis in contrada Razzà di Taurianova. L’appuntato Stefano Condello e i militari dell’Arma, Vincenzo Caruso e Pasquale Giacobbo, hanno notato nei pressi della casa colonica del pregiudicato Francesco Petullà una strana presenza di autovetture. Dopodichè decidono di approfondire, ignorando che stanno per interrompere un summit di ‘ndrangheta. E’ l’inferno. Il carabiniere Giacobbo, lasciato al controllo dell’autoradio; inutilmente accorreva in aiuto dei colleghi al primo rumore degli spari. Sull’erba restano i quattro cadaveri di: Stefano Condello, Vincenzo Caruso, Rocco e Vincenzo Avignone. “Sacrificatisi” per coprire la fuga degli altri partecipanti al “summit”. Saverio Mannino – presidente della Corte d’Assise di Palmi – di fronte alla quale fu celebrato il processo per l’eccidio, ricostruisce e commenta in “La strage di Razzà” la vicenda processuale conclusa in I° grado con condanne per 200 anni complessivi di carcere; 30 dei quali comminati al boss di Taurianova Giuseppe Avignone. Tra le parti civili costituite in processo non figura lo Stato.
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