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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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“Spezzare Autorità Portuale scelta illogica” Lo dichiara il vicesindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Riccardo Mauro

“Spezzare Autorità Portuale scelta illogica” Lo dichiara il vicesindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Riccardo Mauro
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“Riteniamo sinceramente incomprensibile la decisione annunciata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, di trasferire a Messina la sede dell’Autorità Portuale dello Stretto, spezzando in due diverse aree il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria e spostando da Gioia Tauro, cuore pulsante della nuova Zes, istituita da pochi mesi, l’asse baricentrico dello sviluppo portuale di un’area strategica per i trasporti al centro del Mediterraneo”. È quanto dichiara il vicesindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria Riccardo Mauro commentando l’annuncio diffuso a mezzo stampa nei giorni scorsi dal Ministro Toninelli, di istituire la nuova Autorità portuale per i porti di Milazzo, Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni.

“La scelta del Ministro – spiega ancora Mauro – mortifica il percorso avviato in questi anni in stretta sinergia con il precedente Governo, che guardava a Gioia Tauro come il perno di un programma di sviluppo che metteva insieme l’aspetto commerciale con il trasporto passeggeri, costituendo una tra le più grandi ed autorevoli Autorità portuali d’Europa, con l’obiettivo di supportare la crescita di un’area strategica caratterizzata dalla presenza di una delle infrastrutture portuali più importanti del Mediterraneo. Non si può condividere la scelta di assumere una decisione di tale portata senza coinvolgere il territorio e le istituzioni locali. Da rappresentanti della Città Metropolitana, chiediamo al Governo di rivedere quanto annunciato dal Ministro e alla deputazioni parlamentari calabresi di battere i pugni sui tavoli romani affinché non venga posto in essere l’ennesimo scempio su un territorio che negli ultimi decenni ha subito le conseguenze nefaste di scelte politiche miopi, quasi sempre ostaggio – conclude Mauro – di piccoli potentati locali, incapaci di guardare ad un progetto di sviluppo credibile e sostenibile, ma soprattutto condiviso con la popolazione”.