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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Spamming a go go a scopo estorsivo sulle nostre email Utenti in formati dell’hackeraggio del proprio account di posta e lettronica ad opera di un gruppo internazionale di criminali, ma è tutto falso ed un trucco per tentare di spillarci del denaro

Spamming a go go a scopo estorsivo sulle nostre email Utenti in formati dell’hackeraggio del proprio account di posta e lettronica ad opera di un gruppo internazionale di criminali, ma è tutto falso ed un trucco per tentare di spillarci del denaro
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Tentativi di truffa a gogo attraverso messaggi sulle nostre email che
ci comunicano l’avvenuta presa di controllo del nostro dispositivo
da parte di un sedicente gruppo internazionale del cybercrime. Nulla
di più falso però: a segnalare l’allerta è come al solito la
Polizia Postale sulla pagina Facebook istituzionale “Commissariato
di PS On Line – Italia
[https://www.facebook.com/commissariatodips/?ref=br_rs]”. In tal
senso, per informare gli utenti su quanto sta accadendo e su ciò che
si può fare per evitare conseguenze dannose, lo “Sportello dei
Diritti [http://www.sportellodeidiritti.org/]” invita a leggere
attentamente il post
[https://www.facebook.com/commissariatodips/photos/a.287180084777013/1047511802077167/?type=3&theater]
con lo screenshot del tipico messaggio che può pervenire sul nostro
account di posta elettronica: “È in corso una massiva attività di
spamming a scopo estorsivo con l’invio di email in cui gli utenti
vengono informati dell’hackeraggio del proprio account di posta
elettronica ad opera di un gruppo internazionale di Criminali.
L’account sarebbe stato hackerato attraverso l’inoculamento di un
virus mentre venivano visitati siti per adulti. Da qui scaturisce la
minaccia di divulgare a tutti il tipo di siti visitati e la
conseguente richiesta di denaro in criptovaluta.

ATTENZIONE, nulla di tutto ciò è reale: rappresenta un’invenzione
dell’autore del reato, elaborata al solo scopo di gettarci nel
panico ed indurci a pagare la somma illecita: è tecnicamente
impossibile, infatti, che chiunque, pur se entrato abusivamente nella
nostra casella di posta elettronica, abbia potuto – per ciò solo –
installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro
dispositivo, attivando la webcam o rubando i nostri dati.”

Altrettanto importanti, a parere di Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti [http://www.sportellodeidiritti.org/]”. per
evitare pregiudizi sono i consigli della Polizia Postale su come
comportarsi in casi di ricezione di questi messaggi:

“- Mantenere la calma: Il criminale non dispone, in realtà, di
alcun filmato che ci ritrae in atteggiamenti intimi né, con tutta
probabilità, delle password dei profili social da cui ricavare la
lista di nostri amici o parenti;

* Non pagare assolutamente alcun riscatto: l’esperienza maturata
con riguardo a precedenti fattispecie criminose (come #sextortion e
#ransomware) dimostra che, persino quando il criminale dispone
effettivamente di nostri dati informatici, pagare il riscatto
determina quale unico effetto un accanimento nelle richieste
estorsive, volte ad ottenere ulteriore denaro
* Proteggere adeguatamente la nostra email (ed in generale i nostri
account virtuali):
* cambiare – se non si è già provveduto a farlo – la password,
impostando password complesse;
* non utilizzare mai la stessa password per più profili;
* abilitare, ove possibile, meccanismi di autenticazione “forte”
ai nostri spazi virtuali, che associno all’inserimento della
password, l’immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul nostro
telefono cellulare;
* Tenere presente che l’inoculazione (quella vera) di virus
informatici capaci di assumere il controllo dei nostri dispositivi
può avvenire soltanto se i criminali informatici abbiano avuto
disponibilità materiale dei dispositivi stessi, oppure qualora siano
riusciti a consumare, ai nostri danni, episodi di phishing
informatico: è buona norma quindi non lasciare mai i nostri
dispositivi incustoditi (e non protetti) e guardarsi dal cliccare su
link o allegati di posta elettronica sospetti.”

Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli
esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email
info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@sportellodeidiritti.org
per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare
pregiudizi.