Sos cyberspionaggio Lo spionaggio informatico subirà un'impennata nel 2015
Un clima da “guerra fredda” spira sul sistema informatico nazionale ed europeo.
L’allarme giunge dagli esperti di McAfee, specialista nella produzione di software
antivirus: nel 2015 lo spionaggio informatico subirà un’impennata. Secondo gli
esperti del colosso americano “i criminali dell’Europa orientale passeranno da
attacchi lampo per rubare credenziali finanziarie ad approcci più avanzati quali
i segreti delle aziende, piccole o grandi che siano e per mettere le mani sui sistemi
di produzione e l’originalità dei prodotti attraverso l’acquisizione di dati
relativi a brevetti e processi industriali. Una volta carpite le informazioni le
venderanno o le useranno in seguito. Il modus operandi è quello dello spionaggio
tra gli Stati, fatto di monitoraggio, e punta a carpire informazioni di alto valore
su persone e aziende. Accanto al cyberspionaggio, un altro settore che preoccupa
gli esperti di sicurezza è l’internet delle cose, ovvero quel crescente numero di
oggetti connessi che vanno dagli elettrodomestici alle lampadine, e che in genere
non sono a prova di hacker.In Spagna, ad esempio, i contatori “smart” della luce
installati in milioni di case contengono vulnerabilità che i criminali possono sfruttare
per frodi di fatturazione o per causare blackout. E ad allarmare di più, per via
dei dati sensibili, sono i dispositivi usati negli ospedali. A crescere saranno anche
gli attacchi rivolti agli smartphone, condotti attraverso app che rubano dati. Se
però la Germania, si sta attivando per coadiuvare una strategia di protezione contro
gli attacchi di spionaggio insieme a Governo federale e organizzazioni che si occupano
di sicurezza entro il 2015, Giovanni D’AGATA, presidente e fondatore dello “Sportello
dei Diritti [1]”, rileva come in Italia non ci si stia preoccupando del problema
attraverso un’opera d’intervento sistemico di affiancamento e sostegno delle
imprese da parte del governo che potrebbe limitare i danni contro questa piaga
che potrebbe sottrarre le ultime risorse disponibili in termini di idee e know how
alle nostre imprese già stremate dalla crisi e dalla concorrenza spietata degli
altri paesi.