Sorridono i dipendenti del settore privato: Bonus Benzina rinnovati anche nel 2023 Si è ritenuto opportuno confermare questa agevolazione anche nell'anno in corso soprattutto alla luce dell'aumento dei prezzi dei carburanti e delle materie prime
I Bonus Benzina, introdotti nel 2022, sono stati confermati anche nel 2023 e questa è una buona notizia per i dipendenti, soprattutto quelli che devono percorrere diversi chilometri nel tragitto casa-lavoro e viceversa.
Si è ritenuto opportuno confermare questa agevolazione anche nell’anno in corso soprattutto alla luce dell’aumento dei prezzi dei carburanti e delle materie prime. Indubbiamente il costo dei carburanti si è leggermente calmierato negli ultimi mesi, ma resta comunque abbastanza alto in relazione alla retribuzione media di un collaboratore ed è in ogni caso soggetto alle fluttuazioni del mercato.
L’agevolazione prevede il rilascio di un buono del valore di 200 euro, per sostenere il potere d’acquisto del dipendente e non impattare eccessivamente sulla sua retribuzione.
La parte più interessante è che i fruitori dei buoni non sono tenuti al versamento delle imposte, come addizionali comunali e regionali o IRPEF.
Se però il totale dei titoli percepiti supera i 200 euro, allora l’intero valore dei buoni sarà soggetto a tassazione.
Da sottolineare che i voucher sono utilizzati per il rifornimento di auto alimentate con carburanti tradizionali, come benzina o diesel, e di auto elettriche per evitare discriminazioni.
Le vetture elettriche sono sempre più diffuse poiché consentono di ottenere un maggior risparmio e inquinano di meno.
Questi strumenti sono definiti fringe benefit, cioè compensi in natura, e il loro utilizzo è estremamente semplice. Basta presentare i buoni carburante elettronici oppure cartacei alla pompa di benzina, dove verrà scalato dal voucher l’importo corrispettivo di carburante acquistato.
Va chiarito che il buono non è fruibile per tutti, ma solo per i dipendenti che operano nel settore privato con regolare contratto di lavoro subordinato.
In ogni caso il datore di lavoro privato non è tenuto a riconoscere tali benefit a tutti i dipendenti, ma ha piena facoltà di scegliere a chi concederli e a chi no.
I buoni carburanti erogati nel 2022 hanno avuto importanti effetti anche da un punto di vista retributivo, in quanto non hanno concorso alla formazione della base imponibile contributiva del beneficiario.
Da un punto di vista previdenziale invece il buono concorre alla formazione della base imponibile, quindi è completamente assoggettato alla contribuzione.
I vantaggi offerti dai buoni carburanti, tanto dal lato aziende quanto dal lato dipendente, sono davvero numerosi. L’esenzione fiscale e la flessibilità di utilizzo sono alcuni dei benefici più evidenti, ma bisogna considerare anche quelli che magari non sono immediatamente visibili.
I dipendenti che abitano lontano e che possono fruire dei buoni benzina preservano il loro stipendio e quindi il loro potere d’acquisto. Le aziende possono così fidelizzare i loro collaboratori, che vanno a lavorare con ottimismo e positività, poiché sanno che i loro datori di lavoro hanno a cuore le loro necessità ed esigenze.
Le aziende possono creare un personale produttivo e motivato, riducendo il tasso di assenteismo e di turn over e anche i costi per la selezione di nuovi dipendenti.