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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Sorical, l’interrogazione di Lo Schiavo in Consiglio regionale: “Le acque svendute a banche d’affari” Questa è una cosa estremamente grave di cui la politica deve farsi carico anche per accertare le responsabilità di chi ha permesso che l'acqua calabrese venisse svenduta a banche d'affari che oggi condizionano la possibilità di dare seguito alla volontà popolare sancita dal referendum sull'acqua pubblica

Sorical, l’interrogazione di Lo Schiavo in Consiglio regionale: “Le acque svendute a banche d’affari” Questa è una cosa estremamente grave di cui la politica deve farsi carico anche per accertare le responsabilità di chi ha permesso che l'acqua calabrese venisse svenduta a banche d'affari che oggi condizionano la possibilità di dare seguito alla volontà popolare sancita dal referendum sull'acqua pubblica

È stata discussa ieri, nel corso del Question time del Consiglio regionale della Calabria, l’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, il 12 gennaio scorso, per conoscere lo stato di avanzamento dell’iter progettuale per il rifacimento dello schema idrico dell’Alaco; se Sorical Spa, stante lo stato di liquidazione, è nelle condizioni di garantire la distribuzione delle risorse idriche alla città di Vibo Valentia e ai comuni serviti dalle sue reti; quali iniziative la Regione intende assumere per garantire una gestione pubblica delle acque calabresi.
«L’interrogazione – ha spiegato il consigliere Lo Schiavo in premessa – prendeva le mosse dalla grave emergenza idrica che aveva colpito la città di Vibo Valentia, nonché diversi comuni della provincia vibonese e della Piana di Gioia Tauro, a seguito di una frana di grave entità ma, nel complesso, intendeva richiamare l’attenzione sullo stato della Sorical e sulla sua effettiva capacità di assolvere alle funzioni cui è chiamata».
Lo Schiavo ha poi richiamato la recente audizione del commissario liquidatore di Sorical, Cataldo Calabretta, in Commissione di vigilanza. «Il commissario – ha ricordato Lo Schiavo – ha, con molta franchezza, affermato che la società è allo stato incapace di far fronte alle emergenze e che i cittadini sono destinati a subire ancora numerosi disservizi. La società non ha quindi la forza per fare interventi anche perché il socio privato non ha intenzione di ricapitalizzare o intervenire con nuove risorse. È giusto che i calabresi sappiano che Sorical è ostaggio di una banca, con sede in Irlanda, di proprietà di un fondo governativo tedesco e che ogni possibilità di rendere pubbliche le acque calabresi è, di conseguenza, in mano ad una società controllata da un governo estero. Questa è una cosa estremamente grave di cui la politica deve farsi carico anche per accertare le responsabilità di chi ha permesso che l’acqua calabrese venisse svenduta a banche d’affari che oggi condizionano la possibilità di dare seguito alla volontà popolare sancita dal referendum sull’acqua pubblica».
Dopo la risposta del vicepresidente Giusy Princi, che ha elencato una serie di finanziamenti destinati ad interventi di manutenzione della rete adduttrice dell’acquedotto Alaco, è arrivata la controreplica di Lo Schiavo. «Questi – ha detto riferendosi alle somme citate dalla Princi – sono solamente numeri che non tengono conto del fatto che Sorical è impantanata in una controversia giuridica che la rende incapace di portare avanti qualsivoglia investimento. In più su di essa grava la Spada di Damocle del Sistema integrato delle acque che tante perplessità sta suscitando. Tali numeri – ha concluso Lo Schiavo – non possono pertanto tranquillizzarmi: sono investimenti che al momento esistono solo sulla carta mentre Sorical appare come un gigante paralizzato. La politica ponga al centro il problema della gestione pubblica delle acque in Calabria senza rimandare ulteriormente».