Siria, CasaPound affigge striscioni in 50 città contro la guerra a Damasco
redazione | Il 30, Ago 2013
“Un attacco occidentale sarebbe solo un gigantesco regalo al terrorismo”
Siria, CasaPound affigge striscioni in 50 città contro la guerra a Damasco
“Un attacco occidentale sarebbe solo un gigantesco regalo al terrorismo”
Lamezia Terme – “Con la Siria, contro il terrorismo. No alla guerra”:
questo il messaggio di CasaPound Italia consegnato agli striscioni affissi
nella notte dai militanti del movimento in 50 città per protestare contro
l’imminente attacco occidentale contro Damasco. “La scelta di un’escalation
militare contro la Siria – spiega Cpi in una nota – è folle e
ingiustificata, poiché finirà per favorire solo le milizie terroriste, i
militanti di Al Qaeda, i tagliagole fanatici che aspirano a fare della
regione un califfato feudale. Perché queste sono le vere forze in campo
contro il presidente Assad, altro che opposizione democratica”. Per
CasaPound “la strage del 21 agosto avvenuta a Damasco con un presunto
attacco chimico non può giustificare alcuna aggressione, dato che le prove
su una responsabilità governativa sono state fornite esclusivamente da un
altro attore geopolitico della regione che ha interessi a destabilizzare la
Siria e comunque non sono state vagliate da alcun organo terzo. Sappiamo,
in compenso, che Carla Del Ponte, membro della commissione d’indagine sulla
violazione dei diritti umani in Siria e non certo sospettabile di simpatie
assadiste, ha confermato in passato l’uso di armi chimiche da parte dei
sedicenti ribelli”. Per queste ragioni, CasaPound Italia afferma che
“un’eventuale azione militare sarebbe da considerarsi una aggressione
immotivata e irresponsabile a uno Stato sovrano, peraltro preparata
snobbando ostentatamente quella legalità internazionale che a quanto pare è
sacra e inviolabile solo quando ad aggirarla sono i cosiddetti Stati
canaglia. Da parte nostra – conclude Cpi – non possiamo che augurarci che
questo gigantesco aiuto al più feroce terrorismo internazionale non giunga
in porto, che gli Stati sovrani, tanto più se portatori di un modello laico
e sociale, vengano rispettati e che il Mediterraneo tutto cessi di essere
la riserva di caccia di forze esterne e mestatori vari”.