Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Sinistra Italiana, Se non “qui e ora” … allora quando?». Questo mentre, per citare solo qualche criticità, la nostra Regione risulta sommersa dai rifiuti, il mare in non poche zone assolutamente impraticabile per gli atavici problemi legati alla depurazione, le visite specialistiche e di prevenzione risultano rinviate di mesi, i pronto soccorso esplodono ecc

Sinistra Italiana, Se non “qui e ora” … allora quando?». Questo mentre, per citare solo qualche criticità, la nostra Regione risulta sommersa dai rifiuti, il mare in non poche zone assolutamente impraticabile per gli atavici problemi legati alla depurazione, le visite specialistiche e di prevenzione risultano rinviate di mesi, i pronto soccorso esplodono ecc

Sono evidenti gli aspetti contraddittori della acuta crisi generata dalla pandemia :
a. da un lato gli effetti nocivi sulla salute collettiva sembrano essersi sensibilmente ridotti –in modo particolare si segnala l’indispensabile e generosa attività di tutela della salute collettiva assolta con generosità e passione dalla medicina territoriale – Medici di assistenza primaria, continuità assistenziale, emergenza 118 e dai Pronto Soccorso – nonché dai settori specifici della Rianimazione, ovvero quel sistema generale e pubblico di tutele garantite dal piu’ prezioso “bene comune” nazionale, ancor sopravvissuto alla furia iconoclasta della privatizzazione selvaggia e dei tagli lineari degli ultimi decenni .
b. dall’altro emergono con altrettanta virulenza i segni devastanti della crisi sociale ed economica del Paese.
Nella dialettica delle forze politiche maggioritarie sembra profilarsi la sintesi di una contrazione ulteriore dei diritti dei lavoratori,delle misure di difesa ambientale,e soprattutto della definitiva derubricazione della condizione di marginalità del meridione. In questo quadro di transizione,nonostante il riconoscimento di alcune importanti risposte del governo restano evase le domande di fondo sulla riorganizzazione complessiva del nostro prossimo futuro .
Un futuro che nelle aspirazioni delle classi dominanti riecheggia nella evocazione di un improprio ritorno alla “normalità”e che viceversa non potrà, nè dovrà, essere ricostruito ad immagine e somiglianza del nostro recente passato.
Il futuro che intendiamo costruire dovrà ispirarsi alla centralità del pubblico e della redistribuzione delle ricchezze,a politiche fiscali eque e progressive,in nuovi investimenti sulla tutela della salute,delle fragilità,della cultura,sulla riduzione dei tempi di lavoro ed il recupero dei tempi di vita e convivialità,sulla redistribuzione del reddito e di una vera e propria rivoluzione culturale che ponga il paesaggio e l’ambiente al centro delle nostre tutele e valorizzazioni.
Anche dalla Calabria intendiamo partecipare alla costruzione di una soggettività larga e plurale che segni una soluzione di continuità netta con le divisioni ed i personalismi che nel tempo hanno impedito l’aggregazione su temi condivisi e di comune patrimonio culturale procedendo con decisione alla costruzione di una forza “rosso verde”capace di interpretare le profonde aspirazioni di giustizia sociale sedimentate in vasti strati sociali e popolari.
In questi mesi l’azione politica del nostro partito regionale si è mossa proprio su queste indicazioni, condividendo e partecipando alle attività larghe e plurali del Comitato 11 giugno,che a partire dall’esperienza di Riace, assurta a simbolo mondiale di un altro “mondo possibile”, ha agito concretamente nella difficile realtà calabrese attraverso una serie di incontri e relazioni con movimenti e soggettività del territorio con le quali appare improcrastinabile la costruzione di una comune elaborazione programmatica e, soprattutto, l’avvio di una stagione di vertenze ampia ed articolata sulle mille criticità della nostra Regione.
Per inciso i primi mesi di “governo” della nuova maggioranza fanno apparire del tutto consolidate le nostre preoccupazioni su un ulteriore dilatarsi della separazione tra cittadini ed istituzioni regionali, prova ne sia l’assurda proposta sui “vitalizi”regionali che, partorita in un clima di consolidata trasversalità, ha persino condotto alle dimissioni del candidato presidente dell’opposizione!
Questo mentre, per citare solo qualche criticità, la nostra Regione risulta sommersa dai rifiuti, il mare in non poche zone assolutamente impraticabile per gli atavici problemi legati alla depurazione, le visite specialistiche e di prevenzione risultano rinviate di mesi, i pronto soccorso esplodono ecc.
Cogliamo l’occasione per manifestare tutta la nostra condivisione con il documento della Fiom CGIL sulla necessità di attivare immediatamente una “cabina di regia”per l’analisi e soprattutto la salvaguardia di quel minimo tessuto produttivo della regione lasciato in balia degli eventi ed a serio rischio di definitiva estinzione.
Peraltro l’attuale assetto istituzionale risulta del tutto illegittimo ed abusivo,motivi per cui abbiamo provveduto a ricorrere agli organismi giudicanti,TAR)chiedendone lo scioglimento per la chiara inadempienza rispetto alla rappresentanza di genere prevista della legislazione nazionale.
In questo quadro di assoluta inadeguatezza istituzionale che si sovrappone ad arcaiche ed ataviche contrazioni dei diritti sostanziali dei cittadini calabresi riprendiamo il cammino condividendo integralmente il lavoro di paziente ricucitura che in queste settimane si sta attuando ,a partire sin da ora,attivandoci con tutte le nostre forze, dalla condivisone dell’appello per il No al taglio della democrazia mascherato dalla propaganda del taglio dei parlamentari. riprendendo l’appello della lettera aperta alla Calabria sottoscritta da centinaia di persone”.
È necessario che noi calabresi contribuiamo a definire i caratteri della terza fase che si aprirà nell’emergenza del coronavirus, fase nella quale l’intero Paese dovrà raccogliere le energie migliori per gestire un’economia debilitata e affrontare la recessione nazionale e internazionale operando scelte chiare, radicali e orientate alla sicurezza sanitaria, alla solidarietà sociale, alla sostenibilità ambientale, a un rapporto sano fra vita e lavoro, produzione e riproduzione. Green New Deal, lavoro, welfare, giustizia sociale, accoglienza dei migranti, tutela dei beni comuni, solidarietà fiscale, reddito di base, economia circolare.

Se non “qui e ora” … allora quando?».