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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Si vota il 14 febbraio per le regionali calabresi: scendono in campo San Valentino e Pulcinella? E a Taurianova, precisamente cosa accadrà, non solo doppie fasce ma anche aria di doppie elezioni?

Si vota il 14 febbraio per le regionali calabresi: scendono in campo San Valentino e Pulcinella? E a Taurianova, precisamente cosa accadrà, non solo doppie fasce ma anche aria di doppie elezioni?

Di Giuseppe Larosa

“La situazione politica è grave, ma non è seria” avrebbe detto Flaiano riferendosi alla Calabria, c’è una bussola impazzita che va per conto suo e si “brancola nel buio” in cerca di una poltrona da conquistare dopo la dipartita della povera Jole Santelli.
Il giorno di San Valentino così come nella domenica di Carnasciale, si vota per le regionali calabresi e tutto potrebbe accadere. Qualcuno si chiederà cosa c’è oltre l’Armageddon in Calabria e dopo essere perennemente presi per i fondelli ogni venerdì da Crozza, onestamente è improbabile così come lo sono gli “autostoppisti”, ovvero quelli fermi sul ciglio della strada in attesa di salire a bordo del carro della vittoria e di colpo patrioti della stupidità d’antan.
Visto il combaciarsi delle date ci troveremmo tra un sonetto di Shakespeare e una frase di Pulcinella, ma questo fa parte del gioco. E quindi una cosa è certa, prevarranno le “chiacchiere”: visto il periodo, sono dolci, ma se mangiati in abbondanza, la dissenteria (politica) è certa.
Il centrodestra orfano della Santelli ha spinto per andare subito al voto per non perdere l’onda elettorale favorevole (secondo loro, però), di salire sui palchi, magari utilizzare come accadrà il nome di Jole Santelli anche per la ricerca dei consensi e cercare di mantenere quel 55.3% che l’ha coronata governatrice della Calabria? Non ci stupiremmo più di tanto, d’altronde Rino Formica, in tempi non sospetti disse che la “politica è sangue e merda”. Ma speriamo vivamente di non essere i Laocoonte di turno.
La data elettorale come per regolamento doveva dichiararla il presidente della giunta regionale, in questo caso il facente funzioni Nino Spirlì, di concerto con il presidente del consiglio regionale e il procuratore della corte d’appello di Catanzaro, ma così non è stato perché il consigliere regionale Gianni Arruzzolo appena insediato al posto del dimissionario Mimmo Tallini, ha comunicato la data del 14 febbraio. Casualità? Forzatura? Magari la Lega voleva andare oltre, visto gli indirizzi di primavera inoltrata del Governo centrale per l’emergenza pandemica, chi lo sa? A pensar male…
Il centrosinistra invece non voleva e non vorrebbe andare a votare a febbraio, anzi più tardi si va è meglio ha possibilità di organizzarsi. Diciamo che è stato preso in contropiede dal centrodestra e rischia molto, anzi di più. Nei fatti non si comprende chi dovrà essere il candidato a governatore. A proposito, ma chi sarà il candidato a governatore del centrodestra, visto che già sono partiti i primi veti, la Lega forte della sua grande cantonata elettorale, avrà ancora voce in capitolo? O farà sentire il suo peso nazionale, visto che il centrodestra senza Lega è perdente? Ma attenzione c’è Fratelli d’Italia con la Meloni che gli sta saltando addosso e il fiato inizia a sentirsi anzi, il calore della fiamma ardente e non si escluderebbe una candidatura espressione della stessa, visto che già Forza Italia ha detto che dev’essere suo il candidato. Ma quello che c’è da chiedersi, la Meloni dopo le delusioni a causa degli eventi giudiziari che hanno colpito il suo partito, rischierà di metterci la faccia con una sua figura?
Non è cambiato nulla, anzi siamo alle solite, qui è un gioco dell’oca senza oche.
Ma diamo uno sguardo anche a livello locale e lo facciamo così:
“In un paese della Mancia, di cui non voglio fare il nome, viveva or non è molto uno di quei cavalieri che tengono la lancia nella rastrelliera, un vecchio scudo, un ossuto ronzino e il levriero da caccia”. Togliendo “Mancia” e inserendo Taurianova, il gioco è fatto.
A Taurianova c’è un sindaco, Roy Biasi, “Ha visto un re! Ah beh, sì beh”, avrebbe cantato Enzo Jannacci, ma insieme al re c’è un cardinale, Nino Caridi (vicesindaco), sempre citando Jannacci, non dispiacerebbe portare via “un’abbazia…Oh poer crist”. Il “cardinale” Caridi ambisce a quella fascia già dai tempi prima dei selfie e ancor prima che i prati fossero in fiore e le ciliegie arrossivano. Il cardinale Caridi ha un bagaglio di voti tale da essere allo stato attuale l’azionista di maggioranza dell’Amministrazione. Biasi dal canto suo, ma è (solo, il mio), un azzardo visionario e, non credo che non gli alletti l’idea del “grande salto” a consigliere regionale sfuggitogli per un paio di centinaia di voti lo scorso 26 gennaio a favore di Tilde Minasi. Magari sapendo che, potrebbe giocarsi, stavolta, la carta dell’elezione per svariati motivi. Il primo, anche se lui sembra un ragazzotto appena diplomato con mise da “trequartista” perennemente come se fosse con i piedi dentro una risaia, diciamo che si trova a quattro passi dai suoi primi sessant’anni. Poi, sa pure che dopo diversi errori politici passati (non ultimo il compromesso mancato durante la firma per la sfiducia a Scionti, un mese prima delle regionali), in questo momento con un centrodestra in corsa con la Lega e con l’innesto della doppia preferenza di genere potrebbe anche farcela. Ed è un “treno elettorale” che non si sa quando e soprattutto, se passerà la prossima volta ma intanto oggi è “trequartista” con camicie tutte rose e fiori, ma domani? Resterà appassito nel fiore dei suoi anni (politici)?
A Biasi non costerebbe nulla un’ulteriore candidatura, visto che negli ultimi anni anche se ci fossero le elezioni per giovani marmotte all’interno del condominio dove abitavano, lui si sarebbe candidato. Dall’altro canto c’è il cardinale Caridi che ha un buon serbatoio di voti con i quali aggiungendoli a quelli di Biasi, forte delle ultime elezioni amministrative, avrebbe ottime possibilità di essere eletto (con un compromesso).
Sarebbe utopia affermare che, sia come “cardinale” che come Nino il Moro, Caridi potrebbe essere il nuovo candidato a sindaco con la stessa squadra uscita vittoriosa alle ultime amministrative se Biasi venisse eletto? La fascia c’è, la doppia fascia pure, 18mila euro di luminarie (sic!), per festeggiare pure e, ogni tanto per svegliarci, e quando c’è l’acqua, potremmo anche lavarci il viso….forse…