Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Si insedia il nuovo parroco a San Martino di Taurianova

Si insedia il nuovo parroco a San Martino di Taurianova

Si tratta di Don Marino Scali

ALL’INTERNO DELLA NEWS FOTOGALLERY

Si insedia il nuovo parroco a San Martino di Taurianova

Si tratta di Don Marino Scali

 

 

arrivo_don_marino_2

 

arrivo_don_marino_4

arrivo_don_marino_5

arrivo_don_marino_6

 

SAN MARTINO DI TAURIANOVA – Alla cerimonia molto  partecipata  dai fedeli ha partecipato il Vescovo della diocesi di Oppido-Palmi Mons. Luciano Bux, presente don Serafino Avenoso, parroco di San Martino dal 1984 al 1992


 

La storia della chiesa Maria Santissima Della Colomba

 

Fino al terremoto del 1783 San Martino ebbe una grande rinomanza e ricoprì economicamente un ruolo importante presentando gli stessi problemi sociali e politici dei casali di Radicena e di Jatrinoli.

Il terremoto del 1783 distrusse San Martino e dai registri parrocchiali si desume che San Martino venne ricostruito in un altro sito, cioè non nella località Amella dove si trovava prima del terremoto, bensì nella contrada “L’Abbadia”.

Consultando gli atti delle visite pastorali e i documenti dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria, apprendiamo che, dopo il terremoto, venne ricostruita la Chiesa parrocchiale. Il vescovo De Lorenzo, visitando la Chiesa neI 1891, scrive: “Essa fu fondata dalla principessa di Gerace sotto il titolo di Santa Maria della Colomba. Il patrono della medesima Chiesa è San Martino vescovo”. Inoltre annota: “Nessuna festa si solennizza e neppure nelle messe, nell’ufficio abbiamo alcuna commemorazione. Tal fu sempre in pratica ab antiquo. La festa del patrono si solennizza a concorrenza dei fedeli del parroco e del delegato sindaco di questo sottocomune e formalmente approvata tacita mente dal sindaco titolare di Jatrinoli. Essi procuratori danno sommariamente un conto ma non preciso fidando nella loro coscienza credendoli il pubblico di ottima morale. La festa è detta patronale che si celebra una volta l’anno e propriamente la domenica che segue il II novembre di ogni anno. La parrocchia in atto è investita legalmente dal parroco Francesco Albanese. In detta parrocchia non trovasi alcun monte di pietà, fu assegnato per concorso ad Albanese nel dicembre del 1873. Il numero è di circa 800, in detta parrocchia esisteva un beneficio rivendicato dal Comune di Jatrinoli ,il quale dà L.200 al sacerdote Carmelo Brancati per adempiere il peso delle messe festive. Nell’ambito di detta parrocchia esiste una Chiesa rurale di proprietà del marchese Gagliardi.

La Chiesa parrocchiale di San Martino non è stata giammai consacrata e si suppone semplicemente benedetta. La forma è rettangolare e senza nave”.

Il terremoto del 1908 danneggiò la Chiesa, come risulta da una lettera inviata dal parroco Giulio Celano, del 2 febbraio, indirizzata al Ministro dei lavori pubblici. Il parroco scriveva:

“Dalla Commissione centrale, istituita con l’art. 286 del regolamento generale della legge 25 giugno n.255 sui provvedimenti a favore della Calabria, fu concesso a questa Chiesa un sussidio di L.500 per riparazioni allora fatte per la conseguenza del disastro del 28 dicembre 1908, la pratica quasi espletata per esigere le somme accordate dal Governo andò dispersa nella Cassa Comunale di Jatrinoli. Quindi mi rivolgo umilmente all’on. S.V e la supplico a voler ripristinare la procedura per il pagamento del detto sussidio.” La richiesta del parroco ebbe i suoi effetti positivi, come risulta dalla deliberazione consiliare del 24 aprile 1914.

Il regio Commissario del Comune di Jatrinoli, sig. Barretta Luigi, assistito dal segretario del Comune Miceli Francesco, dopo aver vagliato che, il 2 agosto 1911, e il 25 ottobre successivo, si era stabilito di “impostare nel bilancio dell’esercizio 1912 la somma occorrente per la ricostruzione del campanile della Chiesa parrocchiale della frazione di San Martino, dando incarico al Sindaco di fare eseguire il relativo progetto d’arte da persona competente in materia, deliberò di dare incarico al geometra Ignazio Ascioti”.

In un primo momento era stato incaricato l’ing. Gastone de Viscawer che aveva rifiutato con le seguenti motivazioni: “Non posso concordare con la S.V nell’idea di presentare il solo progetto dell’edificazione del campanile che è accessorio della Chiesa di Santa Maria della Colomba, mentre che le condizioni generali della stessa non presentano la sicurezza voluta contro le ripetute scosse sismiche che si sono verificate in questi giorni, ecco perché mi preoccupo di non assumere una così grave responsabilità, perché potrei essere trascinato in penose conseguenze.

Conseguentemente a questa lettera, il Commissario, di cui sopra, decise di far riparare tutta la Chiesa parrocchiale della frazione di san Martino che allora contava una popolazione di 1000 abitanti. Stabili pertanto di pagare il compenso per la redazione di un progetto e di liquidano in base alle tariffe degli ingegneri e architetti della provincia di Napoli, in due rati uguali: l’una a presentazione del progetto stesso e l’altra dopo che sarebbero state introdotte tutte le variazioni e modificazioni, ritenute necessarie dall’autorità superiore. Si impegnava, inoltre, di far fronte al pagamento della spesa sopracitata con la stessa somma che sarebbe stata corrisposta dallo Stato al Comune sui proventi dell’addizionale, di cui alla legge 12 gennaio i 909, n. 12 e successive, la deliberazione venne resa esecutiva il 12 maggio 1914 in quanto, affissa all’albo, non aveva avuto contestazioni”.

Nel 2000 la chiesa è stata completamente restaurata, in futuro verranno descritti tutti i lavori che sono stati eseguiti.

 

 

I Parroci della Parrocchia di Maria Santissima della Colomba

in San Martino provincia di Reggio Calabria

 

 

 

Arciprete don Paolo Buccafurno dal 1660 al 1680

Arciprete don Giuseppe Audace dal 1681 al 1708

Arciprete don Giuseppe Valerioti dal 1708 al 1745

Arciprete don Battista Rombolà dal 1745 al 1755

Arciprete don Domenico Antonio Borgognomi dal 1755 al 1779

Arciprete don Domenico Mesiano dal 1779 al 1783

Economo don Giovanni Antonio Pestandrea dal 1783 al 1784

Economo don Antonio Catagnoti dal 1784 al 1787

Economo don Pietro Paolo De Maria (Canonico Curato) dal 1787 al 1788

Economo Curato don Correale dal 1788 al 1790

Economo don Domenico Galatri dal 1790 al 1793

Arciprete don Domenico Pelaggi dal 1794 al 1795

Arciprete don Domenico Mazzeo dal 1795 al 1817

Arciprete don Domenico Drago dal 1817 al 1868

Arciprete don Francesco Albanese dal 1869 al 1895

Economo Curato don Vincenzo Alessi dal 1895 al 1899

Arciprete Economo Curato don Giulio Celano aprile 1903 settembre 1945

Arciprete don Francesco Riso ottobre 1945 marzo 1973

Sacerdoti Silvio Albanese e Antonio De Masi marzo 1973 febbraio 1974

Arciprete Pasquale Scappatura febbraio 1974 marzo 1984

Arciprete Serafino Avenoso febbraio 1984 settembre 1992

Arciprete Cesare De Leo settembre 1992 novembre 1993

Arciprete Giovanni Chirra (padre Giorgio) novembre 1993 novembre 1994

Arciprete don Antonio Scordo dal 2 ottobre 1994 a oggi

Padre Aurelio vice parroco da settembre 2005 a oggi