Di Antonio Spina
Si chiude in terra siciliana una stagione dai mille risvolti per la Reggina.Gli amaranto sono stati protagonisti di una prova mediocre riponendo nel cassetto il sogno promzione in serie B. Un obiettivo, magari, troppo arduo per essere raggiunto allo stato attuale, ma, di certo, sono state gettate delle basi importanti per poterci riprovare l’anno prossimo con più convinzione.
Da oggi spazio ad analisi e bilanci di quella che è stata la stagione amaranto, con l’auspicio che tutto possa essere valutato in maniera obiettiva.Servirà molta oculatezza nelle scelte perché il prossimo campionato di serie C, che vedrà la partecipazione di Palermo,Bari,Avellino e Foggia tra le altre, sarà durissimo oltre che avvincente.
Quando ancora il popolo amaranto ha negli occhi la perla di Ungaro, la Reggina appena 72 ore dopo la gara contro il Monopoli ritorna in campo al “Massimino” di Catania, per il secondo turno valevole per i play-off di Serie C. La squadra del tecnico Cevoli ha affrontato la squadra etnea, la quale è stata ammessa direttamente al secondo turno in virtù del quarto posto in classifica maturato dagli uomini di Sottil. Reggina che, a differenza, di domenica scorsa era obbligata a vincere poiché, stavolta, il risultato di parità avrebbe sorriso ai rossoazzurri, in conseguenza del miglior piazzamento.
Una gara che si presenta come la grande classica del Sud, che ha visto le due compagini in passato fronteggiarsi in tutte le categorie, dando vita a momenti scolpiti nella storia dei due club. Due nobili decadute che hanno messo a confronto tradizione, blasone e fascino e che meritano di tornare a calcare i palcoscenici più prestigiosi.
Cevoli conferma gli stessi undici scesi in campo contro il Monopoli con l’inserimento di Procopio che ha sostituito Kirwan, affaticamento muscolare per lui. Sottil fa accomodare in panchina Lodi e si affida al duo d’attacco Di Piazza-Marotta.
PRIMO TEMPO ILLUSIONE SALANDRIA DURA SOLO 17’MINUTI
Pirotecnico inizio di partita secondo quelle che erano le aspettative pre-gara e, dunque,rigorosamente rispettate. Si scaldano subito gli animi a seguito di una rissa che porta alle ammonizioni di Sarno e Strambelli. Avvio difficile per gli amaranto che subiscono una pressione costante dei rossoazzurri, vedendosi costretti a difendersi con affanno.Tra il 17’ ed il 19’ botta e risposta tra le due squadre.E’ Sarno a portare in vantaggio i suoi con una splendida azione personale dopo aver saltato l’intera difesa amaranto e trafiggere Confente con un destro sotto la traversa. La Reggina non ci sta e da un’azione di Doumbia dalla sinistra cross per l’accorrente Salandria che,tutto solo, schiaccia di testa battendo Pisseri, per il pareggio amaranto.
Un primo tempo ricco di emozioni e colpi di scena che vede il Catania andare vicino al nuovo vantaggio con Marotta, di testa sfiora il palo, e Silvestri, girata di testa anche per lui. Azioni che fanno da preludio al secondo gol del Catania giunto su una beffarda deviazione di Gasparetto su cross, a sua volta deviato da Marchese, che coglie in controtempo Confente.Allo svantaggio gli uomini di Cevoli reagiscono ottimamente e costruiscono due ottime palle-gol.E’ prima Bellomo con un velenoso rasoterra che impegna severamente Pisseri, deviando la sfera in corner, e poi, Strambelli che prova una magia dai trenta metri, che l’estremo difensore etneo respinge con i pugni.Prima dell’intervallo rete annullata per off-side a Gasparetto, che aveva insaccato in spaccata.
SECONDO TEMPO IL DUO DI PIAZZA-MAROTTA SPEGNE I SOGNI DI GLORIA
Nel secondo tempo Cevoli inserisce subito Baclet per cercare subito la rete che riaprirebbe partita e qualificazione. Mossa che sembra dare i suoi frutti perchè la Reggina alza il baricentro, costrimgendo sulla difensiva il Catania.Prova a dare la carica Strambelli, che di sinistro impone a Pisseri un colpo di reni. Adesso il Catania gioca di rimessa e sfiora la tripla marcatura con Marotta fermato da Confente, in uscita disperata. Gol, che arriva nel contropiede successivo quando De Falco sbaglia clamorosamente a centrocampo, Marotta serve Di Piazza che, solissimo, trafigge l’incolpevole Confente. E’ un gol pesantissimo nell’economia del match perché spegne totalmente le residue velleità di rimonta degli amaranto.
L’orgoglio della Reggina si manfesta con un penalty clamorosamnete non concesso dal direttore di gara per un fallo di mano di Sarno e il tentativo di Tulissi con un sinistro a giro. Il Catania all’81’ cala il poker chiudendo definitivamente la contesa e mandando ai titoli di coda la stagione sportiva della Reggina. Devastante è la discesa di Curiale che serve al centro Marotta che deve solo appoggiare il pallone in rete grazie,anche, ad una difesa reggina completamente in bambola. Gli ultimi minuti costituiscono una mera formalità che sanciscono la fine del sogno play-off per la Reggina e consentono al Catania di accedere alla fase nazionale.
foto Reggina1914.it