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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Sequestro di 320 milioni di euro ad imprenditore reggino del settore oleario Confisca di beni della Dia di Reggio Calabria nei confronti di Vincenzo Oliveri

Sequestro di 320 milioni di euro ad imprenditore reggino del settore oleario Confisca di beni della Dia di Reggio Calabria nei confronti di Vincenzo Oliveri
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REGGIO CALABRIA – La Dia di Reggio Calabria ha confiscato dei beni nei confronti di Vincenzo Oliveri, 62enne, noto imprenditore nel settore oleario con proiezioni di tutto rilievo anche nel comparto alberghiero, in quello immobiliare e dei servizi, in Calabria (piana di Gioia Tauro e provincia di Catanzaro), in Abruzzo e in Toscana.

Vincenzo Oliveri, figlio del defunto Matteo Giuseppe Oliveri è socio, spiega una nota della Dia, insieme al fratello Antonio, in numerose iniziative imprenditoriali avviate sin dai primi anni ’80 e culminate con la costituzione di un vero e proprio impero imprenditoriale (il cosiddetto Gruppo Oliveri), le cui attività, partendo dal settore oleario, si sono diversificate nel tempo soprattutto in quello alberghiero di lusso.

Per i Giudici del Tribunale reggino i motivi fondanti della confisca, più che quelli riguardanti la sproporzione tra i redditi dichiarati e percepiti, comunque sussistente, sono stati gli indizi sull’ingente patrimonio da lui accumulato nel tempo, considerato frutto di attività imprenditoriale illecita.

La confisca ha riguardato 15 società (di cui è stata disposta la confisca della sola quota dell’imprenditore), 88 immobili, 7 autoveicoli, 385 titoli comunitari (aiuti all’agricoltura) – che danno diritto a percepire dall’AGEA la somma di circa 1,6 milioni di euro annui – e svariati conti correnti societari e personali. Il valore complessivo dei beni confiscati è stimato in oltre 324 milioni di euro. Le aziende confiscate proseguono ora la loro attività con appositi amministratori giudiziari nominati dall’Autorità giudiziaria.