Blitz del Nucleo operativo ecologico nella struttura del Consorzio gestita da Salvaguardia ambientale. Tutto è partito da una denuncia interna allo stesso Consorzio da parte del rappresentante del Comune di Cosenza
Sequestrato dai Nas il depuratore della Vallecrati
Blitz del Nucleo operativo ecologico nella struttura del Consorzio gestita da Salvaguardia ambientale. Tutto è partito da una denuncia interna allo stesso Consorzio da parte del rappresentante del Comune di Cosenza. Al depuratore di contrada Coda di Volpe sono collettati 19 Comuni dell’hinterland cosentino
COSENZA – I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro hanno posto sotto sequestro cautelativo il depuratore del Consorzio Vallecrati a Rende. Il sequestro, dopo il sopralluogo che i carabinieri hanno effettuato ieri mattina all’impianto, in contrada Coda di Volpe, è stato notificato nel tardo pomeriggio sia al Consorzio Vallecrati sia alla società Salvaguardia Ambientale, che sta gestendo in regime di proroga l’impianto. I carabinieri hanno disposto l’affidamento alla stessa Salvaguardia ambientale. A quanto pare, il provvedimento è scattato per il blocco verificato di alcune attività all’interno dell’impianto e segnalato dall’azienda stessa. Il sequestro, infatti, avrebbe a che fare con la denuncia presentata da Maximiliano Granata, membro del Consiglio d’Amministrazione del Vallecrati, come rappresentante della città di Cosenza. Denunce più volte ripetute e presentate alla Procura, alla Regione, all’Antimafia, ai Carabinieri e ai ministeri della Giustizia e dell’Ambiente.
Al depuratore di contrada Coda di Volpe sono collettati 19 Comuni dell’hinterland cosentino: l’impianto ne tratta le acque, bianche e nere, prima di scaricarle nel fiume Crati e da lì in mare. Realizzato dal Consorzio Vallecrati, per l’utilizzo da parte dei Comuni associati (o meglio di una parte) e gestito dalla Vallecrati spa fino al suo fallimento, è passato poi a gestioni private: Smeco prima, Giseco poi, Salvaguardia Ambientale adesso.