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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Sequestrati da lealisti 4 giornalisti italiani. Taglia 1,6 mln su rais ‘vivo o morto’

Sequestrati da lealisti 4 giornalisti italiani. Taglia 1,6 mln su rais ‘vivo o morto’

| Il 25, Ago 2011

Due degli inviati sequestrati chiamano casa. Cnt chiede 5 mld dollari per ripresa

Sequestrati da lealisti 4 giornalisti italiani. Taglia 1,6 mln su rais ‘vivo o morto’

Due degli inviati sequestrati chiamano casa. Cnt chiede 5 mld dollari per ripresa

 

(ANSA) ROMA – GIORNALISTI NEL MIRINO: Quattro inviati italiani, sono stati sequestrati dai lealisti di Gheddafi. Si tratta di Elisabetta Rosaspina e Giuseppe Sarcina del Corriere della Sera, Domenico Quirico della Stampa e Claudio Monici di Avvenire. Monici, che ha avuto la possibilità di telefonare a Milano, ha sostenuto che stanno bene, mentre nell’agguato, subito a Zawiyah, è stato ucciso l’autista. Si è invece conclusa bene la vicenda dei 35 reporter stranieri e dei due rappresentanti diplomatici tenuti in ostaggio per 5 giorni nell’hotel Rixos, nel centro della capitale. Dopo ore di tensione, fra gli spari dei lealisti, tenuti senza acqua senza cibo e senza elettricità, i reporter sono stati liberati dopo il ritiro delle forze del regime. In serata, infine, si è avuta notizia del ferimento di due giornalisti francesi, nei pressi del compound. Non sono in pericolo di vita.

Due dei quattro reporter italiani rapiti in Libia dai lealisti di Gheddafi hanno chiamato casa: lo scrive il direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli in un suo tweet. Si tratta di Claudio Monici di Avvenire e Domenico Quirico de La Stampa. “Quirico e Monici hanno chiamato casa. Segno positivo, si rafforza la speranza di una liberazione. La notte è lunga, aspettiamo fiduciosi”.

– CNT, SERVONO SUBITO 5 MLD DOLLARI PER DOPO-GHEDDAFI – Per far ripartire l’economia e risollevare le sorti della popolazione il Consiglio nazionale di transizione (Cnt) ha chiesto aiuti urgenti per 5 miliardi di dollari attraverso lo scongelamento dei beni libici. Il doppio di quanto i ribelli avessero stimato in precedenza. La richiesta é stata avanzata da Aref Ali Nayed, rappresentante del Cnt, durante il vertice del Gruppo di contatto tenutosi ieri a Doha, nel Qatar. “Chiediamo lo sblocco di 5 miliardi di dollari di asset libici per cominciare a ricostruire il Paese. Ci saranno altre richieste in futuro, ma adesso abbiamo urgentemente bisogno di questi soldi per sorreggere l’economia”, ha detto il delegato del Cnt esprimendo l’auspicio che questa somma possa essere disponibile “per la fine del mese”. I direttori politici del Gruppo di contatto sulla Libia hanno in programma una riunione oggi ad Istanbul dove è atteso anche il presidente del Cnt, Mahmud Jibril, che arriverà direttamente dall’Italia, dove questa mattina ha in programma un incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ieri a Parigi aveva incontrato il presidente francese Nicolas Sarkozy. 

GHEDDAFI IN GIRO PER TRIPOLI: “Vittoria o morte”, dice Gheddafi sostenendo che la ritirata da Bab al Aziziya, il compound finito ieri nelle mani dei ribelli, è stata una “mossa tattica”, sostiene Gheddafi. Il portavoce del governo parla subito dopo alla tv Al Arouba: sostiene di poter durare ancora “mesi o anni”. “I ribelli non avranno pace, se vengono qui”, aggiunge e minaccia di trasformare il paese in “fuoco, lava, e vulcani”. Si sente, in quest’ultima affermazione, un’eco alle parole del colonnello di qualche giorno fa, che ha minacciato di bruciare Tripoli. Intanto i ribelli hanno annunciato una taglia da 1,6 milioni di dollari sul rais: è questa la ricompensa, con l’amnistia, offerta a chiunque catturi o uccida Gheddafi. E’ caccia ai figli: In serata un manipolo di ribelli, tutti armati, ha perlustrato l’hotel Corinthia ‘stanza per stanza’, alla ricerca di Saadi, intercettando diversi giornalisti stranieri.

SI COMBATTE A TRIPOLI: Dopo una ennesima notte di bombardamenti, la capitale è stata attraversata da esplosioni violente anche oggi. Gli insorti hanno annunciato di voler marciare verso il carcere di Abu Salim, luogo simbolico dove nel 1996 furono uccisi 1300 oppositori del regime. Ieri sera il lancio da parte dei lealisti di diversi missili Scud da Sirte, città natale del rais, verso la roccaforte degli insorti di Misurata. Missili Grad sono caduti anche sulla capitale. I lealisti hanno attaccato o ovest di Tripoli la città di Ajelat con missili e carriarmati.

MISSIONE JIBRIL. SARKOZY, CONFERENZA A PARIGI 1/9: Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha lanciato in serata una conferenza internazionale a Parigi sulla Libia per il 1 settembre, (anniversario della presa del potere del rais, nel 1969). Sarkozy ha incontrato all’Eliseo il numero due del Cnt, Mahmud Jibril, impegnato in un tour diplomatico che lo porterà domani a Milano dal premier Silvio Berlusconi e poi a Istanbul. Alla conferenza nella capitale francese sono state invitate Russia, Cina, India e Brasile. La conferenza avrà come obiettivo lo sblocco dei “fondi libici congelati nelle banche all’estero e di passare dalla fase della collaborazione militare a quella della collaborazione civile per la ricostruzione”,

RUSSIA APRE A NEGOZIATO CON GHEDDAFI: Al quinto giorno di rivolta nella capitale libica, iniziano a virare paesi rimasti finora vicini al rais. La Cina apre di fatto al Consiglio nazionale transitorio, chiedendo uno “stabile passaggio di poteri”. Il ministro degli Esteri chiama il segretario generale dell’Onu affermando di essere pronta a collaborare “per promuovere una stabilizzazione” del paese. Il presidente russo Dmitri Medvedev ha intanto esortato Gheddafi ad avviare i negoziati, sostenendo però che oil rais ha ancora qualche influenza nel Paese. Dal 21 agosto, all’alba cioé della missione Sirena, sono almeno 10 i paesi – complessivamente 40 – che hanno riconosciuto il Cnt, fra cui Tunisia ed Egitto.

AIUTI UMANITARI: Attraverso il portavoce della Commissione europea, l’Ue si è detta pronta a distribuire aiuti umanitari, dopo una “preparazione di mesi” alla emergenza di oggi. Degli 80 milioni stanziati, 10 sono stati tenuti di riserva per per fronteggiare le necessità legate alla conquista della capitale. Stock di aiuti medici sono stati dislocati nell’est del Paese e pronti per la distribuzione.